Abbandonare le infradito e dover sapere sempre che giorno è si traduce in una sola parola: Settembre, e scriverlo fa male quanto pronunciarlo.
Ci sono diversi antidoti al mal di Settembre, il più gettonato prevede lunghe maratone sul divano tra un gelato ed una serie, altrimenti….Boer! Altrimementi nasce in via Monte Bianco, a due passi dalla fermata Amendola, e fa subito parlare di sé.
I suoi stessi fondatori lo hanno definito “un progetto in cerca di persone”. Da Altrimenti ci si sente veramente a casa, complice di questa piacevole sensazione sono i toni caldi del bordeuax sulle parenti, i tavoli in legno e l’arredo minimal ma non spoglio della sala principale.
I più romantici potranno invece rintanarsi con le loro dolci metà nella saletta dedicata ai tavoli per due, mentre la terza sala ospita esclusivamente cene private. Un vero e proprio climax di convivialità declinato in tre ambienti. Al vostro ingresso troverete Damian (partner in crime di Eugenio Boer sin dai tempi di Essenza) ad accogliervi e guidarvi tra le pagine di un menù suddiviso in tre aree tematiche: verdure, carne e pesce. Ma diamo il via alle danze!
A fare da apripista un must provenente dai forni di Davide Longoni: la pagnotta servita calda ed accompagnata dall’olio extra vergine di oliva dell’Azienda Agricola Viola.
Tra le proposte a tema VERDURE, il piatto da non lasciarsi scappare è l’uovo morbido in crema di spinaci con fonduta di parmigiano e crostini di pane, un’esplosione di consistenze da far perdere la testa.
Se invece volete perdere la testa ma non l’abbronzatura, la carota stufata con mousse di caprino, jus ristretto (concetrato di verdure pressato per 48h, ammetto di aver chiesto cosa fosse!) e olive taggiasche fa al caso vostro. Vi sembrerà di non aver mai assaporato un carota prima d’ora, grazie al perfetto equilibrio tra la sapidità del concetrato di verdure e l’acidità del caprino.
Per le portate principali ci siamo “tuffati” nel mare di proposte a tema PESCE: gli anelletti siciliani con ragout di polpo, zafferano e finocchietto sono un piatto saporito e sfizioso, seppur ancorato alla tradizione siciliana.
La carta dei vini è letteralmente immensa.
La chiave di lettura però non vi lascerà soli nella scelta, infatti l’indice suddivide l’etichette in otto categorie che racchiudono in un solo aggettivo le caratteristiche organolettiche del vino…o della persona!
In una Milano deserta e abbandonata, la scelta di un Frivolo sembra la strana giusta! Puntiamo tutto su un Riesling trocken (secco) di Clemens Busch? Senza indugio.
La selezione di etichette punta a piccoli viticoltori locali, che seguono l’intera filiera produttiva mettendoci le mani. Una scelta coraggiosa che racconta tanto della filosofia di Altrimenti, un “voler tendere la mano” a chi lavora e lavora bene, il trionfo vincente della sostanza prima che della forma.