Devo ammetterlo: da australiano ho esitato prima di provare Burger Wave. È quasi passato un anno da quando ho lasciato la mia casa a Sidney e un po’ per nostalgia, un po’ per la paura di restare deluso ho sempre evitato di provare i sapori di casa dall’altra parte del mondo.
Sono passato davanti a Burger Wave in San Marco – sulla strada per l’ufficio – così tante volte (il brand ha una rete di Franchising molto estesa: Navigli, Colonne, San Marco, Arco della Pace, Isola, Montenero e Assago) prima di decidermi a provarlo che non ne avete idea.
La mia riluttanza non era solamente legata alla paura di restarci male, anche se devo ammettere che questo elemento mi ha influenzato per un po’. È che tutti i loro ristoranti assomigliavano un po’ al video musicale di “Men at Work”. Non mi rassicurava affatto tutta l’attrezzatura da surf esposta e i murales “stile indigeno” sui muri. Mi dava l’idea di un’accozzaglia derivante dal più classico stereotipo totalmente privo di autenticità.
L’unico modo per capire se mi sbagliavo era testare il loro classico old fashioned burger “with the lot” (con tutto, come si direbbe qui). Il tipico “milk bar” burger australiano (hamburger del bar del quartiere). Da appassionato, ho assaggiato tanti buoni hamburger qui a Milano: Al Mercato, Madera e Morso Burger – solo per fare alcuni nomi – tutti davvero eccezionali. Ma un hamburger australiano? Credetemi, la differenza c’è, si vede e si sente.
Gli hamburger australiani “aussie” sono una vera bomba di sapori, un perfetto mix tra dolce e salato. Colpiscono ogni singola papilla gustativa senza alcuna discriminazione. Come? Con i “topping” ovviamente (condimenti). Tantissimi “topping”. Sapori così diversi tra loro che non direste mai che possano sposarsi bene insieme. Eppure – credetemi – lo fanno: carne, lattuga, pomodoro, cipolla, bacon, barbabietole sottaceto, ananas e uovo al tegamino. Tutto nello stesso, sofficissimo panino.
Quindi come sono fatti gli hamburger di Burger Wave? Sono autentici, genuini, veri blue Australian burger oppure solamente una scadente copia all’italiana?
Sono davvero sorpreso di dirvi che il loro “Ripper” (eccellente) burger è un vero affare. Un vero hamburger australiano nel cuore di Milano. Ma non è solo questo, è quasi più buono del classico hamburger di quartiere che trovereste in Australia, visto che viene utilizzata solamente carne macinata di Black Angus.
Merita sicuramente una menzione anche la lista di birre australiane presenti in menù. Cinque euro potrebbero sembrare troppi per una “stubby” (birra in bottiglia piccola) di Victoria Bitter ma vi assicuro che mandare giù il Ripper Burger con qualsiasi altra cosa, semplicemente non sarebbe lo stesso.
Mentre l’arredamento potrebbe sembrarvi uno scherzo, vi assicuro che gli hamburger qui sono una questione dannatamente seria!