Il locale che mancava. In una Milano invasa da ristoranti etnici di ogni genere avevamo proprio bisogno di qualcuno che selezionasse per noi i piatti migliori di tutto il mondo, riunendoli in un unico menù fatto di viaggi e passione. Ci ha pensato Spica, proponendo una cucina globale e cosmopolita: piatti provenienti da ogni continente, da gustare in formato tapas o come piatto principale.
L’ideatrice è Ritu Dalmia, chef star indiana che vanta già un’esperienza milanese di successo nel ristorante Cittamani. Per Spica, però, decide di lasciarsi andare alla sua parte più personale e creativa, inserendo nel menù quella che definisce la “storia della sua galassia”, tutti i suoi piatti preferiti. In collaborazione con la chef Viviana Varese decide di offrire una cucina globale, democratica e divertente. La scelta della zona, di conseguenza, non poteva che ricadere su Porta Venezia: Spica è in via Melzo e si lascia decisamente contaminare dalla vita del quartiere che lo ospita. L’ambiente è fresco, giovane, volutamente libero di lasciarsi andare a sperimentazioni.
Anche il concept è urban, senza comunque rinunciare all’eleganza. Lo spazio industriale di 280 metri quadrati è stato progettato dallo studio Vudafieri-Saverino Partners, che è riuscito a mixare perfettamente elementi di design milanesi con omaggi alla cultura asiatica. Le lampade, disegnate da Andrea Anatasio, rimandano all’Asia, ricordando gli strumenti agricoli indiani. Lo stile libero che scandisce gli spazi è posto a contrasto con carte da parati ed elementi fluo, per un risultato estremamente colorato e vivo.
La contaminazione contraddistingue anche il menù, diviso in quattro aree geografiche: Sud-Est asiatico, Sub Continente Indiano, Europa e America. Per ogni continente, poi, sono proposti piatti pensati per essere condivisi, oltre a dei piatti principali.
Da Spica è possibile spaziare dai cinesi dim sum in pasta cristallo a zuppe della Birmania e insalate thai, passando poi ad omaggi all’India come samosa e paratha, la piadina tipica di Delhi. L’America è interpretata con costine in salsa barbecue, nachos messicani e tostadas peruviane, il piatto che abbiamo preferito. Le tostadas sono servite con tre diverse ceviche, di ricciola, polpo e gamberi, condite con guacamole, pico de gallo e salsa di tamarindo. Nessun problema però per chi ama i gusti più tradizionali: alla pasta o riso del giorno si affianca una meravigliosa pizza fritta. Un’unica carta dei dolci offre comunque proposte multietniche, spaziando dal tiramisù allo sticky rice con frutta esotica.
Al bancone, che con i suoi otto metri ricorda i classici bar milanesi anni ’60, è possibile degustare la drink list curata da Antonio Gonzalez, che propone 15 cocktail della casa, caratterizzati, come la cucina, da spezie e contaminazioni.
Spica è il locale perfetto dove andare in compagnia, accontentando i palati più diversi e lasciandosi ispirare ordinando piatti da ogni continente. Cosa state aspettando? Partite non per un viaggio, ma verso tutto il mondo!