Giovedì 26 maggio a Milano, Fondazione Floriani e Lùbar vi aspettano per festeggiare insieme, alla Fabbrica del vapore, il lancio della versione italiana del progetto “Before I die I want to…”, nato in America 10 anni fa e finalizzato alla sensibilizzazione di persone di tutte le fasce d’età sulle cose realmente importanti nella vita.
Cosa vorreste fare prima di morire? Io sicuramente vorrei: viaggiare per il mondo (senza avere paura di volare), fare surf alle Hawaii, incontrare Bradley Cooper, fare una famiglia, andare a vivere in un posto di mare e soprattutto diventare una persona migliore, nelle piccole cose. Devo sceglierne solo una? Bene, prima di morire allora vorrei non avere rimpianti. I rimorsi vanno bene, sono frutto della prova, del rischio, ma i rimpianti cari miei, sono una brutta bestia.
Ecco, grazie a Fondazione Floriani potrete esprimere anche voi i vostri desideri. Non vi aspettate il genio della lampada pronto ad esaudirli, ma preparate il vostro sorriso migliore per lo scatto più importante della vostra vita, realizzato con una polaroid. Sì, perché a volte andare avanti significa guardarsi indietro e non c’è niente più d’impatto di una foto analogica, in un mondo digitale, per ricordare un pensiero buono, un intento, un momento di vita impresso per sempre su un pezzetto di carta non ritoccato da filtri. Voi, i vostri pensieri e le vostre speranze qui a Milano, per creare un unico quadro parte di un puzzle più grande, quello degli altri paesi del mondo.
E poi? Sarete ricontattati, a distanza di mesi e di anni, per sapere se sarete riusciti a prendere in mano la vostra vita e a realizzarli voi stessi, i vostri desideri più grandi. Tutte le foto scattate nel mondo, (il progetto è stato già portato a termine in America, India, Venezuela e Giappone) con le speranze scritte sopra, saranno raccolte in un libro, con la copertina di un famoso fotografo di cui non vi sveliamo il nome, e un team di autorevoli esperti analizzerà e interpreterà le differenze sociali tra paesi, età, sessi, professione e religione. Nel prossimo autunno, in occasione dei 40 anni di Fondazione Floriani e dei 10 anni dalla nascita del progetto, sarà allestita una mostra espositiva, accompagnata dall’uscita del libro.
Il progetto fotografico, nato dall’idea di due fotografe Newyorkesi, consiste appunto nel chiedere alle persone di tutte le età la fatidica domanda al fine di “spingere ad agire e pensare su ciò che è veramente importante nella vita cercando di eliminare il tabù e la forte barriera nei riguardi della morte indagando i reali obbiettivi dell’essere umano”. Sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi, per un ente come FF vuol dire supportare l’assistenza del malato inguaribile, diffondendo e applicando le cure palliative.
Quindi fate mente locale… e “Vivete ogni giorno come se fosse ogni giorno. Né il primo né l’ultimo. L’unico.” (Pablo Neruda). A giovedì!