Da poco approdato in città, in via Bergognone 24 (angolo via Savona), Cocciuto è una delle ultime proposte di pizza napoletana in città, ma che, forte del suo nome, già si appresta a conquistare Milano.
Le nove vetrine su strada lasciano intravedere quanto basta per farvi innamorare dell’atmosfera: ad accogliervi troverete infatti un ambiente moderno, elegante, ispirato alle atmosfere urban chic newyorkesi. Il gusto raffinato degli interni riflette dunque una cura del dettaglio, una ricerca del bello, oltre che del buono, che rivoluziona il concept stesso di pizzeria. Il team in cucina, poi, alza ulteriormente l’asticella qualitativa del locale: ai forni troviamo Andrea Godi e Antonio Caputo (ex Marghe), un pugliese e un lucano, che promettono un impasto a doppia lievitazione, maturato 30 ore e ingredienti provenienti da eccellenze e presidi Slow Food. Insomma, da buona “intenditrice” non potevo lasciarmela scappare!
Passiamo alla pizza, vera protagonista del menù. Le farciture sono tutte ben studiate, semplici, ma con quel twist particolare che non le rende mai scontate, per un totale di 19 proposte (mica poche, considerando l’enorme attenzione posta sulla provenienza degli ingredienti!). Le pizze sono decisamente invitanti, tanto da richiedere più letture prima dell’ardua decisione. Alla fine ho optato per la “Riviera”, una pizza bianca con mozzarella fior di latte e ricotta a km zero, pomodori secchi pugliesi, parmigiano reggiano Malandrone di montagna stagionato 36 mesi, olio extravergine del Frantoio Muraglia e pesto di basilico.
Altri abbinamenti interessanti sono quelli della “Provolapepe” (provola misto bufala, conciato romano Slow Food Le Campestre, guanciale croccante, pepe di Thalassery, olio evo e basilico) e della “Viola” (fiordilatte, chips di patate viola, fonduta di caciocavallo podolico presidio Slow Food e basilico fresco). Da Cocciuto la tradizione è importante, ma le loro pizze non possono essere di certo chiamate classiche: la farcitura dimostra uno studio attento e bilanciato tra i vari ingredienti che va ben oltre la ricetta originale, basti pensare a piccole accortezze come la menta e lo zenzero sulla popolare “tonno e cipolle”.
La cottura, pur avvenendo in forno elettrico, è sorprendentemente uniforme, tanto da reggere il confronto con i migliori forni a legna. Il cornicione è gonfio, morbido e al contempo alveolato, insomma, semplicemente perfetto. L’impasto, poi, risulta leggero e super digeribile. Discreta la selezione di vini e birre, migliorabile – forse – quella dei dolci.
Cocciuto sembra proprio essere quel locale di cui avevamo bisogno, pur nel già ampio panorama delle pizzerie meneghine, e per me uno degli indirizzi da top 10. Entro il 2019, poi, il brand si espanderà ulteriormente, prevedendo ben due nuovi progetti imprenditoriali in zona Sempione.