Cocciuto fa il suo notevole ingresso lo scorso autunno 2018 in Via Bergognone con l’ambizione di portare in una realtà come Milano, che ormai richiede anche alle pizzerie oltre all’eccellenza gastronomica anche cura e ricercatezza negli interni, qualcosa che alzasse ulteriormente l’asticella.
Obiettivo raggiunto così bene e in così poco tempo da portare l’idea imprenditoriale di Michela Reginato e Paolo Piacentini (già fondatore di Marghe) a “replicarsi” in Porta Romana, zona ormai ricca di place to be imperdibili; tra questi non poteva mancare un ristorante capace di coniugare perfettamente ottime pizze napoletane (ma non solo) in un contesto urban chic. Cocciuto di nome e di fatto: ostinato nel voler attrarre i clienti con le sue poltroncine in velluto, le pareti in pietra, illuminazioni minimali di design e trattenerli con una cucina che conferma le attese.
Prima di ordinare, vanno assolutamente fatte due cose: primo, dimenticare la dieta (almeno per una sera), secondo godersi il momento senza pentimento. Cominciare con un antipasto di salumi misti e gnocco fritto è quello che ci vuole per capire che Cocciuto non scherza sin dall’inizio per poi continuare con un’offerta di pizze non strabilianti per numero ma sicuramente per la bontà e la genuinità. Buonissime le pizze, ad opera di Antonio Caputo (anche lui ex Marghe), dalle più semplici con mozzarella di bufala campana, pomodoro e basilico alle speciali con ingredienti stagionali – segnatevi l’estiva bianca, con prosciutto crudo 36 mesi e fichi.
Design accattivante e sapori invitanti sono d’obbligo esattamente quanto la genuinità e l’eccellenza delle materie prime scelte grazie ai presidi Slow Food e ad un impasto diretto a lievitazione lenta che dura almeno 30 ore per garantire alle pasta sofficità e fragranza ma soprattutto leggerezza e digeribilità.
Vini e dolci ovviamente non sono da meno: la cheese cake scomposta è un’ulteriore conferma che Cocciuto non si limita a fare bene ma anche a creare e re-inventare, dare un tocco diverso a location e piatti affinché l’aggettivo “visto e rivisto” non venga nemmeno pensato.
Progetti futuri? Voci di corridoio dicono che l’espansione potrebbe continuare, anche via Melzo (Porta Venezia) è arrivata…. Che dire? Quando si parla di eccellenza bisogna essere di “coccio”.