C’era una volta DMK Daniela Mola, un negozietto che vendeva di tutto in una piccola stradina nel cuore di Milano. C’era una volta la libreria Brera, proprio di fronte a quel negozietto, dove potevi passare ore a fantasticare sui titoli più vari tra l’odore dei libri e poi c’era il bar di quartiere con i tavolini all’aperto dove tutti si chiamavano per nome, il Resentin, ancor prima Caffè Gabriele. A pochi passi, appena dietro l’angolo, nella splendida cornice di Piazza del Carmine c’era la Trattoria del Carmine, che rallegrava le serate più calde con i suoi piatti autentici tutti italiani, accogliendo gli ospiti nello splendido dehors circondato da piante rigogliose.
Poi gli affitti si alzano e in un attimo sparisce un magico frammento della nostra Italia, che al tempo aveva resistito ma non alla pressione delle grandi catene e dei brand, che di quegli affitti irrazionali non accusano il colpo.
Così anche Daniela Mola, ultimo baluardo di una Brera che c’era, tra un mese chiuderà i battenti prima di trasferirsi nella nuova location in zona Isola, che non vediamo l’ora di scoprire. Stretta di mano decisa, piglio sicuro, sportiva dalla nascita e milanese fino al midollo, Daniela riesce a realizzare il suo sogno grazie all’incontro con il designer architetto Ingo Knuth, che diventerà suo marito, con il quale fonda la DMK, società che produce e progetta oggetti di design in legno, così speciali che vengono inseriti nei migliori negozi del mondo e nei musei più importanti, come il MOMA di New York. Il negozio DMK Daniela Mola diventa il contenitore di queste raffinate e affascinanti creazioni e della ricerca che la proprietaria continua a portare avanti a tutto campo, durante le sue avventure.
Oggi purtroppo Ingo Knuth non c’è più ma di quegli oggetti fantastici è rimasto ancora qualcosa nel mondo di Daniela, fatto di colori, animali, ninnoli e oggettistica più varia. Entrare nel suo negozio vuol dire prendersi del tempo per guardarsi intorno e osservare con attenzione la miriade di prodotti che affollano gli scaffali, tutti con un loro carattere, un motivo di esistere l’uno accanto all’altro, un’identità. Entrare nel negozio di Daniela conoscendola vuol dire guardare quegli stessi oggetti con un entusiasmo maggiore, come se fossero la chiave di lettura di una personalità eclettica che di istruzioni segue sempre e solo le stesse: le sue.
Poi c’è l’amore per la natura e per gli animali, fil rouge che guida l’intero concept del negozio. Potreste innamorarvi di quella bellissima statuetta di Brabantino che sembra così vera che fate un passo per avvicinarvi per poi accorgervi che è Nina, fedele compagna di Daniela, che no, non si può comprare. Ma tutto il resto, cani, gatti, uccellini e fauna varia declinata in mille varianti, dai piatti ai cuscini sì, quello potete portarlo via. E sarà qualcosa di durevole, che resiste al tempo con la stessa tenacia di chi quell’oggetto tra mille l’ha scelto, in un teatro di curiosità più unico che raro.
Ma le buone notizie ci sono. Daniela riaprirà presto, come vi ho anticipato, quindi il suo estro potremo gustarcelo ancora in quelle giornate in cui un acquisto salva l’umore. E poi la seconda: avete un mese e mezzo di tempo per portarvi a casa uno di questi pezzi unici a metà prezzo, con la certezza di avere qualcosa che resisterà al tempo. Come quella volta, quattro anni fa, in cui ho comprato una ghirlanda natalizia in legno, realizzata a mano, per adornarne la porta della casa nuova, finalmente mia, che meritava quella coccola in più. Ogni anno so che è Natale quando la tiro fuori dalla scatola in cui la conservo con cura, con lo stesso amore con cui la appendo e con cui la guardo ogni sera, per quel breve periodo, quando torno da lavoro. Una piccola cosa che rende casa davvero casa. La tua.