In origine era la Fornace Candiani, poi una fabbrica di cravatte, oggi è uno dei punti di riferimento per il design contemporaneo internazionale a Milano. Galleria Rossana Orlandi nasce nel 2002 in via Matteo Bandello 14/16, trasformando oltre 2.500 mq di spazi dismessi in un susseguirsi di scenari quasi onirici, dove ogni stanza è un mondo a sé. Anima, origine e nome di questa realtà in costante evoluzione, l’iconica padrona di casa: Rossana Orlandi.
Dall’insegna – due grandi iniziali in lamiera vintage adagiate nel cortile – fino alla disposizione degli ambienti, nulla sembra essere convenzionale. La galleria si estende su due piani e mescola senza confini arte e design, cortile e magazzino. Gli uffici di Rossana e il suo team si intrecciano con lo showroom, una successione di ambienti espositivi che vi accompagneranno fino al primo piano. Qui sarete accolti da specchi, un orologio gigante, infiniti cassetti, tavoli, e poco più in là, l’ufficio vendite.
L’intreccio è irresistibile e ricorda il caos ordinato dei sogni di Alice nel Paese delle Meraviglie: forse nulla è al suo posto, ma funziona benissimo. La chiave del successo è stata sicuramente l’intuito di Rossana Orlandi, onnipresente in galleria, quasi sempre nascosta dietro i suoi leggendari occhialoni a là Iris Apfel. Cresciuta in un paesino in provincia di Varese – a pochi passi dalla filatura di famiglia – Rossana vanta un’esperienza ventennale come consulente dei tessuti per Kenzo e Issey Miyake, è stata curatrice di molte mostre, sia in Italia che all’estero ed è diventata un’istituzione del Salone del Mobile a Milano.
La sua costante ricerca e il suo gusto inconfondibile la rendono una delle personalità più influenti del design italiano e internazionale. L’obiettivo della Galleria Rossana Orlandi è sempre stato, fin dalle origini, quello di avvicinare l’Italia ad artisti sconosciuti ed emergenti, creando una finestra milanese sul mondo del design contemporaneo internazionale, al pari dell’October Gallery di Londra o della Tools Galerie di Parigi.
Nel corso degli anni, la galleria ha rappresentato una vetrina formidabile per giovani promesse che si sono poi affermate come designer acclamati in tutto il mondo: dall’olandese Marteen Baas e la sua leggendaria Smoke Chair, a Piet Hein Eek e i suoi mobili realizzati utilizzando solo vecchi materiali di scarto. E poi lo spagnolo Nacho Carbonell e la sua iconica Bush of Iron, la slovena Nika Zupanc, le svedesi di Front Design, l’italiano Marco Tabasso e le sue incredibili finestre-quadro sul mondo.
Sempre presente tra i places to go più imperdibili di ogni guida meneghina che si rispetti, Galleria Rossana Orlandi rappresenta un’istituzione per l’arte e il design a Milano, frequentata da collezionisti, appassionati, esperti del settore, turisti e – soprattutto – semplici curiosi. Non lasciatevi intimorire e addentratevi in questo magico Paese delle Meraviglie. C’è un’unica regola da conoscere prima di entrare: potete comprare tutto, ma proprio tutto, quello che vedrete: poltrone giganti, strofinacci usati, finestre su mondi esotici e sì, anche i leggendari occhiali di Rossana!