È difficile capitare casualmente in via Medici, nonostante sia una traversa della centralissima via Torino; collocata nello splendido contesto delle Cinque Vie, si trova a due passi dal Duomo e dalle Colonne. È una via piccola, romana, nascosta. Ed è ancora più difficile – se non si è habitué – decidere di andare a bere qualcosa in un ostello. Da lontano spicca l’insegna rossa, e ad attrarre è la moltitudine di ragazzi seduti fuori, dentro, che entrano e escono, sorseggiando vino, birra, cocktail. Non c’è definizione per questo luogo, l’Ostello Bello è un (bellissimo) stato d’animo.
Decido di entrare: sono confusa, le lingue si mescolano, un pianoforte di sottofondo fa il resto; il pianista non è sicuramente un allievo del conservatorio, ma il bello è proprio questo. L’atmosfera è concitata, calda e cosmopolita: sembrano conoscersi tutti, come ad una festa.
L’Ostello Bello è un ostello nel senso meno tradizionale del termine: ospita viaggiatori al piano di sopra, e una clientela variegata al bar del piano terra. Seduti su sedie (difficilmente uguali tra loro) avventori dalla diversa provenienza geografica, studenti, lavoratori: a prescindere dalla fascia d’età sono seduti allo stesso tavolo. Perché all’Ostello Bello funziona così: trovi una sedia e ti siedi, consapevole del fatto che il backpacker a fianco a te difficilmente si tratterrà dal raccontarti perché si trova lì e qual è il suo prossimo viaggio. È un luogo di cimeli, storie, adesivi sulle valigie: assorbe le storie di chi lo abita, difficile uscirne senza neanche un aneddoto da raccontare. Lo slogan del locale parla chiaro: “Questa casa non è un albergo”, no – infatti – è molto di più.
Cosa bere? Qualsiasi cosa. Particolarmente ampia la scelta delle birre artigianali, per poi passare ai vini, e ai cocktails (è sempre presente un “drink del mese”: la descrizione irresistibile difficilmente vi distoglierà dal volerlo provare). L’aperitivo, presente dalle 19 alle 21, è a buffet, pensato per soddisfare le esigenze di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo: presenti piatti vegani e – a richiesta – gluten free; non mancano verdure, piatti light, ma anche un’ottima pasta al pesto. Caraffe d’acqua su ogni tavolo, e frutta fresca a disposizione. Per chi arriva ad aperitivo concluso è possibile scegliere da una vasta selezione di finger foods, ordinabili in qualsiasi momento della serata, comprendente patatine, taglieri e nachos, tutto rigorosamente preparato al momento.
Se notate uno scambio di tappi di birra tra clienti e baristi, non siate timidi: i tappi sono free drinks! Avvicinate un membro dello staff, chiedete come guadagnarne uno: è alquanto probabile che, superata la sfida che vi verrà proposta, riusciate a guadagnare un secondo giro offerto.
Mi accorgo di una fiumana di persone dirette al piano di sotto, di cui ignoravo l’esistenza: decido di seguirle; scopro così un’asta da microfono, e una band che si prepara a suonare. Il pubblico li incoraggia, parlano dell’esibizione precedente e della serata open mic che avrà luogo la sera successiva. Sorseggio un calice di rosso ascoltando musica dal vivo e rifletto sul fatto che non serva prendere un aereo per andare in vacanza: può essere sufficiente prendere il 3, varcare la soglia dell’Ostello Bello e sentirsi in qualunque parte del mondo si desideri.