Via del Carmine 3, poco dopo lo spettacolo dell’omonima Piazza andando verso via Brera, ci si imbatte, sulla strada ciottolata tipica della zona – quella dove di giorno tutti camminano in fila nella lastricata centrale per esimere i piedi da lancinanti dolori – in un posticino così intimo da meritare una persona speciale e una serata di chiacchiere per essere provato. Siamo da Carminio.
Quante volte passandoci davanti mi sono fermata incuriosita senza però avere l’occasione, né la persona giusta per entrare. Eppure Milano è piccola e più volte, tra un racconto e un altro, è salto fuori questo nome: “Devi assolutamente provarlo!”. Quindi eccomi qui. Aspetto la mia amica davanti all’ingresso e la vedo arrivare, con grazia innata – nonostante i 15 cm di tacco – nella famigerata unica possibile via per un pedestre taccato, quella di mezzo.
Adele Prosdocimi, artista contemporanea milanese e anima del locale, ci accoglie calorosamente facendoci accomodare. È lei il cuore di questo progetto, che ha la stessa passione di quella tonalità rosso scuro, da cui prende il nome e l’aspetto il nostro nuovo posto preferito. L’ambiente è caldo, intimo, romantico e il menù rispecchia in pieno la voglia di coccole che ispira da subito l’atmosfera. Carminio è un presidio Slow Food che propone piatti nostrani, sapientemente studiati, seppur semplici nelle materie prime – provenienti dagli orti appena fuori città – per risultare elaborati alla vista ma assolutamente deliziosi al palato. C’è pur sempre lo zampino di un’artista dietro tutto questo!
Non parlo dell’attenzione ai dettagli, che Antonio, il cameriere in sala rispetta scrupolosamente, ma dell’armonia tra lo staff che riesce a farti sentire “aspettato” e parte di questa piccola favola della nostra Milano. Ristorante Carminio ti fa venire voglia di tornarci, il prima possibile. La cucina a vista, che conclude il locale, dà quel tocco elegante e internazionale che fa di questo bistrot un gioiellino tutto da scoprire.
Tre ore sono passate e ormai siamo le ultime, concludiamo la nostra fantastica e attesa rimpatriata con una cheescake ai lamponi che di certo non rientra nella dieta perfetta del venerdì sera, ma sapete cosa vi dico? Se non avessero chiuso la cucina il bis non ce l’avrebbe tolto nessuno! Chapeau!