Di fronte al Teatro Duse, al civico 15/2 di via Cartoleria, apre le porte alla città Sette Tavoli, un’insegna sospesa nel tempo, luogo d’incontro tra cultura e cucina. Come si evince dal nome, qui ci sono solo sette tavoli, ognuno dei quali ispirato a un artista, poeta o scrittore amante dei piaceri della tavola e soprattutto del buon bere.
Un locale che nasce enoteca con cucina, ma che con il passare del tempo si è trasformato in una meta prediletta anche per un goloso “dopo teatro”; ispirato allo stile accogliente e tradizionale di un’antica osteria, dalla mise en place raffinata e dall’immancabile sottofondo vellutato di note jazz, tra sughero, bottiglie di vino alle pareti e una delicata luce soffusa che dona una sensazione ancora più intima e riservata.
Da Sette Tavoli l’abbinamento enogastronomico è il focus di una proposta dominata dalla stagionalità e genuinità degli ingredienti; lo Chef Marco Spanghero racconta una cucina dove le ricette tipiche bolognesi dialogano sinergicamente con un twist creativo e contemporaneo, reinterpretando i sapori e i profumi della tradizione emiliana.
Il menù alla carta segue il fil rouge teatrale, scandito in tre Atti: Atto I per gli antipasti, Atto II per le minestre (primi piatti) – tra cui spicca il tortellone alla carbonara con ricotta di bufala, pecorino romano, crema d’uovo e guanciale croccante – e Atto III dedicato ai secondi piatti. Non mancano golose selezioni di salumi e di formaggi e la possibilità di lasciarvi guidare dalla cucina alla volta di un percorso degustazione, a scelta fra terra e mare, di 5 portate ciascuno. Una raffinata proposta enologica è il fiore all’occhiello di Sette Tavoli, alla continua ricerca di vitigni autoctoni e realtà vinicole artigianali, con una particolare attenzione ai piccoli produttori e ai vini naturali.
Non vi resta che accomodarvi al vostro tavolo: Charles Baudelaire o Goethe?