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Lifestyle

I 7 Errori Più Comuni nella Preparazione dei Cocktail

Non si diventa barman in un giorno, ma evitando questi sette errori è possibile preparare cocktail perfetti, all’insegna del “bere bene”

Preparare un buon cocktail, si sa, è un’arte. Servono anni e anni di esperienza – oltre a una buona dose di talento naturale – per creare il drink perfetto. Esistono, però, alcune accortezze che tutti possono mettere in pratica per diventare veri cultori del “bere bene”. Ecco i sette errori più comuni nella preparazione dei cocktail.

ERRORE 1: LA SEQUENZA CASUALE DEI PASSAGGI DELLA RICETTA UFFICIALE DELL’APEROL SPRITZ

7 Errori da Beginner Preparazione Cocktail

Per molti, l’ora dell’aperitivo significa solo una cosa: sorseggiare un Aperol Spritz. Semplice da preparare, ma a patto di fare attenzione all’ordine di aggiunta degli ingredienti. Molti aggiungono prima Aperol rispetto al prosecco e, solo alla fine, il ghiaccio. Niente di più sbagliato! La sequenza da ricordare, infatti, è esattamente l’opposto: ghiaccio, prosecco, Aperol, Soda e, ultima, ma non per importanza, una fettina d’arancia come guarnizione. Una ricetta veloce e facile riconosciuta come ufficiale dall’IBA – International Bartender Association – che prende il nome di “3-2-1”, ovvero tre parti di prosecco, due parti di Aperol e uno spruzzo di Soda. I prodotti, infatti, hanno tutti un peso specifico diverso e solo versandoli in questo ordine si ottiene il mix perfetto. Ma attenzione: ricordatevi di iniziare con abbondante ghiaccio prima di contare 3-2-1; una quantità maggiore di ghiaccio aiuta a mantenere Aperol Spritz alla temperatura giusta più a lungo. Non dimenticate infine l’immancabile fettina d’arancia!

ERRORE 2: SOTTOVALUTARE LA CORRETTA MISCELAZIONE DEL NEGRONI

7 Errori da Beginner Preparazione Cocktail

Passiamo a un altro cocktail da aperitivo, nonché uno dei più amati dagli italiani: il Negroni, la cui ricetta richiede una parte di Campari, una parte di Gin, una parte di Vermouth rosso – come il 1757 Vermouth di Torino Rosso – e una fettina di arancia. Qui l’errore più grande non è nella preparazione, quanto nel (poco) tempo dedicato alla miscelatura. Questa fase, spesso sottovalutata, serve a portare il drink alla giusta diluizione. Grazie al bar spoon – il cucchiaino che utilizzano i bartender – viene abbassata la temperatura e aggiunta acqua allo scioglimento del ghiaccio (attenzione: è vietato usare acqua del rubinetto). Un altro errore riguarda la conservazione del Vermouth: una volta aperto, va conservato in frigorifero e consumato in breve tempo. Diffidate dalle bottiglie lasciate a deteriorare sugli scaffali.

ERRORE 3: SHAKERARE LE BEVANDE GASSATE

Fin da piccoli, facciamo esperienza con una legge non scritta del mondo dei cocktail e, in generale, di tutte le bevande: le bibite gassate non vanno shakerate. Un consiglio tanto semplice quanto, stranamente, spesso disatteso. Eppure, basterebbe ricordare che l’anidride carbonica non deve essere agitata in un contenitore chiuso.

ERRORE 4: IL TAGLIO GROSSOLANO DELLO ZEST

Sette Errori Cocktail

La buccia degli agrumi viene di solito utilizzata per decorare i cocktail, ma non solo. Gli olii essenziali, infatti, sono ottimi anche per profumare i drink, una pratica che si sta diffondendo sempre più fra i bartender italiani. Un esempio? La celebre doppia guarnizione dell’Americano, con una fettina di arancia e zest di limone! Tuttavia, lo zest può trasformarsi in un pericoloso “rovina cocktail”; un taglio errato della buccia, infatti, potrebbe coinvolgere anche la parte bianca dell’agrume, l’albedo, dalle note amare. Attenzione, quindi, a non farla scivolare nel drink o la vostra creazione potrebbe far storcere la bocca a qualcuno.

ERRORE 5: SORSEGGIARE UN COCKTAIL CON LA CANNUCCIA

Non è necessario seguire pedissequamente gli insegnamenti di Greta Thunberg per capire che le cannucce sono davvero inquinanti per il nostro Pianeta. Oltre alla motivazione ambientalista, queste ultime rappresentano un nemico del buon bartender, poichè sono in grado di alterare il gusto e la consistenza dei cocktail. D’altronde, se è acclarato che nessuno sorseggerebbe del buon vino con la cannuccia, anche con i drink potremmo abituarci ad eliminare questa usanza; la Terra e il nostro palato ci ringrazieranno.

ERRORE 6: LA MANCATA MISURAZIONE DI QUANTITÀ E DOSAGGI

7 Errori da Evitare nella Preparazione di un Cocktail a Regola d'Arte

Un buon cocktail è spesso anche una questione di numeri. Non parliamo, certo, di intricate equazioni, ma del semplice rispetto delle ricette da seguire. Non misurare gli ingredienti o il loro dosaggio vi porterà a creare drink sbilanciati. Ogni preparazione, infatti, ha la sua gradazione alcolica, oltre la quale – o sotto la quale – il gusto cambierà radicalmente. Rispettate, allora, la giusta percentuale di Abv (Alcohol by volume): per quanta esperienza possiate avere, misurare bene gli ingredienti è un passaggio che fa la differenza fra un buon bartender e un improvvisato del mestiere.

ERRORE 7: SOTTOVALUTARE L’ASPETTO ESTETICO DI UN COCKTAIL

Sette Errori Cocktail

Finora abbiamo parlato di tutti quei consigli per migliorare i nostri drink preferiti. Non dimentichiamoci, però, che anche l’occhio vuole la sua parte: per quanto possa essere buono, nessuno desidera sorseggiare un cocktail esteticamente “rivedibile”. Fra highball e baloon, non sottovalutate l’importanza del giusto bicchiere o la scelta della guarnizione più elegante. Date libero sfogo alla fantasia e, agrumi o erbe aromatiche alla mano, decorate il vostro cocktail. Un piccolo trucco che può fare davvero la differenza!

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