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Farmily come “farm”, fattoria, a ricordare tutta quella dimensione naturale e artigianale degli spiriti creati da questo brand. Farmily come “family”, famiglia, unione dei tanti in uno, squadra affiatata (e le stesse prime quattro lettere sono anche un acronimo delle iniziali dei “patriarchi” della famiglia stessa, Flavio Angiolillo e Marco Russo a cui si aggiungono Andrea Dracos, Francesco Bonazzi, Benjamin Cavagna e Carlo Felice Dall’Asta), group effort che ha voluto creare degli spiriti “botanici”, dagli aromi erbacei, ispirati alle ricerche gustative del team e pensati per arricchire il mondo del fine drinking di nuovi ingredienti, nuovi elementi di partenza per la creazione di cocktail sempre più strutturati e complessi.
Tre sono i rami di questa famiglia. Due di questi, i cosiddetti “botanical spirit”, sono il Mediterraneo del 2016, che ricorda un gin, avendo lo stesso processo di produzione pur non contenendo ginepro, ed è arricchito dei sapori erbacei del pino mugo, del rosmarino e di altri aromi mediterranei; e l’Asia, del 2017, che invece segue Marco Polo lungo la Via della Seta accompagnandosi ai sapori delle spezie orientali, dei chiodi di garofano e dello zenzero, completamente basato sulla canna da zucchero, che proprio in Asia fu scoperta. L’ultimo arrivato della famiglia è invece anche l’unico a essere pensato espressamente per il consumatore diretto ed è forse anche il migliore da gustare puro, così com’è: è l’Amaro, un “botanical bitter” al sapore di genziana, caffè, cacao e arancia, facente parte della famiglia Farmily Classic.
Ognuno di questi tre rami si estende al di là delle solite categorie di liquori o spiriti che abbiamo conosciuto finora e, pur restando riconoscibili a livello di gusto (il Mediterraneo, ad esempio, richiama subito alla mente un gin), non sono assimilabili a nessuna delle categorie che li hanno preceduti. Che significa questo? Che, quando vengono usati, i botanical di Farmily danno un tocco di originalità ai cocktail al punto da creare delle vere e proprie variazioni sui grandi classici della mixology che conosciamo, come il Farmily Daiquiri, il Farmily Tonic o il Farmily Manhattan.
Potrete trovare i Farmily Spirits nei cocktail bar della famiglia Mag (per esempio al Mag Café, al Backdoor43 o da Iter, tutti sui Navigli, oppure al 1930 Speakeasy) e se foste pieni di curiosità ma a corto di tempo, potrete sempre scegliere di acquistare i cocktail “portatili” in bottigliette monodose, proprio come fareste con qualunque consumazione take away, oppure ordinandoli su Deliveroo. Per ora ne trovate quattro ricette. Qualche nome? Il Fashion Victim, con i suoi teschi rosa shocking, oppure il Negroni del Marinaio, che vi farà subito sentire dei veri lupi di mare.
Come al solito, insomma, quando pensiamo di sapere tutto di una cosa, e in questo caso parliamo della mixology a Milano, arriva qualcuno di nuovo a rimescolare le carte in tavola. Una confusione di cui siamo grati, perché è vero che in questa città gli amanti del fine drinking non si annoiano davvero mai. Pensavamo di aver esplorato ogni angolo della mappa e invece eccoli qui, i Farmily Spirits, a indicarci nuovi orizzonti. Per fortuna non ci arriveremo da sobri.
Nota dell’editore: è con orgoglio che ti informiamo che questo articolo è sponsorizzato da Maio S.r.l. e promosso da FLAWLESS.life . Ti ringraziamo per supportare gli sponsor che rendono Flawless Milano possibile.