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Sapevate che Meneghino è la maschera per eccellenza del Carnevale milanese? Tra coriandoli e travestimenti, avrete sicuramente avuto modo di scorgere le sue calze a righe bianche e rosse e il cappello a tre punte fare capolino tra la folla festante che invade Milano in questo giorno. Carnevale è una festa mobile, e spesso ci ritroviamo a scoprire la data in cui festeggiarlo poche settimane prima; ma quello che invece sappiamo con certezza ogni anno è che resistere ai dolci in questa occasione è molto difficile, a quelli della storica Pasticceria Cucchi, nello specifico, è praticamente impossibile.
Sono cambiati i negozi nei dintorni, ci sono nuove fermate della metro, ma alla Pasticceria Cucchi il tempo si è fermato: è storia, dolcezza, classe e qualità dal 1936. Provate a chiedere a un milanese dove acquistare un cabaret di pasticcini in vista di una cena, o dove fare colazione, o ancora l’indirizzo perfetto per comprare il tradizionalissimo panettone artigianale: la risposta la sapete, e probabilmente saprà elencarvi altri cento motivi per cui un salto da Cucchi è sempre una buona idea.
Ha il fascino dei luoghi immutati, rappresenta una certezza per chi si assenta dal capoluogo per poi farvi ritorno. Perché passeggiando per il Ticinese è impossibile ignorare il profumo che questa boutique pasticcera emana, e – mentre la primavera sembra avvicinarsi – i tavolini all’aperto di Cucchi invocano la necessità di rallentare, prendersi una pausa, e sperimentare l’estasi che solo la vera soddisfazione del palato sa regalare.
Immaginate per un momento di tornare bambini, e provate a ricordare cosa speravate di trovare per merenda alla festa in maschera a cui eravate invitati. Non è Carnevale senza tortelli: che siano vuoti, alla mela, ripieni di crema o farciti con pinoli e uvetta, i tortelli di Cucchi sono un filler di buonumore, una prelibatezza di fronte alla quale qualsiasi proposito di dieta svanisce.
Le hanno chiamate bugie, frappe, sfrappole, ma a Milano le conosciamo come chiacchiere: sottili e croccanti, perfettamente impilate l’una sull’altra, instillano in noi la speranza che il vassoio si autorigeneri, e che siano destinate a non finire mai. Da Cucchi le trovate preparate secondo la ricetta della tradizione, ma in due varianti: fritte o al forno, per quelli che cercano di mantenere un contegno anche quando si concedono un peccato di gola.
I krapfen arrivano dalla Germania invece, ma possiamo dire di aver concesso loro la cittadinanza onoraria, addirittura promuovendoli a dolce tipico per la festa di Carnevale. E tra le vetrine di Cucchi sono presenti ripieni di crema, cioccolato o confettura di albicocca (da provare, perché pare che la loro ricetta originaria li prevedesse con quest’ultima farcitura!).
Siamo davvero troppo grandi per mascherarci? Forse sì, ma sicuramente non lo siamo per concederci il lusso di non contare le calorie, almeno un paio di volte all’anno, e fare il pieno di felicità in questo indirizzo storico.
Nota dell’editore: è con orgoglio che ti informiamo che questo articolo è sponsorizzato da Bar Pasticceria Cucchi S.r.l. e promosso da FLAWLESS.life . Ti ringraziamo per supportare gli sponsor che rendono Flawless Milano possibile.