La prima volta sono entrata casualmente, credendo fosse il il vecchio bar di sempre. Sulla porta invece, una nuova vetrofania in bianco recitava una diversa proprietà. Gastronomia Yamamoto è un locale di recente apertura in zona Missori, firmato dall’omonima famiglia Yamamoto; la regina qui è Aya, che ha deciso di portare a Milano soltanto piatti autentici della tradizione giapponese.
Una volta al civico 5 di Via Amedei ciò che si deve fare è scegliere i contenuti della bento box da portare via o da gustare lì, attorno a qualche tavolo nel retro, proprio davanti alla cucina dove si destreggiano abilmente gli chef. Lo stile del locale è minimal e con poche distrazioni, e anche i giornali sparsi in giro rievocano la terra d’oltreoceano: l’atmosfera è inevitabilmente esotica, la stessa in cui si può inciampare in una normale gastronomia asiatica.
Tutti i piatti ordinati arrivano su un vassoio con alcuni assaggini di cavolo, zucca stufata, noodles, alghe o germogli di soia, o ancora mozuku (altra tipologia di alghe) o una piccola miso perfettamente equilibrata nei sapori. Il sandwich di maiale, accompagnato con la salsa tonkatsu, è una delizia: una sorta di cotoletta dentro pane tostato con insalatina di alghe e una salsina paradisiaca.
Anche il pollo teriaki (teri significa splendente, in riferimento al colore della salsa) e il Ka-ree (curry alla nostra pronuncia, il 99.9% dei giapponesi sono cresciuti mangiando questo piatto squisito) sono degni di nota. Segnatevi il donburi di bistecca alla wa-fu, una salsa a base di soia e burro e il pesce grigliato o in umido, e la loro anguilla grigliata, che ha un sapore differente da tutte quelle assaggiate prima. Il menù della Gastronomia Yamamoto è decisamente invitante, e tutto qui catapulta dall’altro lato del mondo, pur avendo i piedi piantati a Milano.