Iniziano le giornate con il sole radioso e il cielo limpido, di un blu che non pensavate potesse esistere a Milano e venite presi da una irrefrenabile voglia di chiudere alle spalle la porta dell’inverno e della vostra pigrizia e di ricaricare le batterie con ogni ora di luce a disposizione. I Giardini della Guastalla sono il posto che fa al caso vostro se siete stanchi di stare in biblioteca, se siete nevrotizzati dalle udienze in tribunale oppure se volete fare quattro passi dopo aver fatto visita a qualche nipotino nuovo di zecca nato alla Mangiagalli.
Questo è uno dei parchi più piccoli ma anche più antichi di Milano, nato nel 1555 su iniziativa della contessa di Guastalla – Paola Ludovica Torelli – che dopo essere rimasta vedova in giovane età, fondò qui un monastero per giovani nobili decadute. Nel 1937 il parco venne espropriato dal comune, annesso con il Parco Sormani e nel 1939 divenne pubblico.
Il giardino è adornato da piante ad alto fusto di grande pregio, catalogate e coccolate dai volontari del verde. Abbellito da una vasca peschiera risalente al settecento, con carpe e pesci rossi che sguazzano incuranti degli sguardi osservatori, da statue in marmo e terracotta e da una serie di panchine dove ritagliarsi una sosta di pace. Non da meno, c’è un’area giochi per bambini accanto alla quale si disputano grandi partite a bocce. Solo a parlarne ci viene una gran voglia di sfidare qualche arzillo signore: è certo che ne usciremmo stracciati!