Magari vi sarà capitato di recarvi all’Hotel Bulgari: qualcuno in cerca di mondanità, qualcuno per degustare un eccellente drink, qualche fortunato per godere della SPA, la maggior parte perché è uno dei più bei giardini non privati di Milano. Vi si accede da una stradina privata dall’aria molto sicura e severa che disincentiva fortemente qualsiasi tentazione di parcheggio selvaggio. Vi siete mai chiesti cosa c’è in fondo a quella stradina? Be’ non tutte le strade a T finiscono in niente. In fondo alla strada, attraverso un piccolo cancello, si accede a uno degli angoli più preziosi e segreti della città: l’Orto Botanico di Brera.
La sua nascita risale a ben due secoli e mezzo fa, per volontà di Maria Teresa d’Austria, che voleva avere uno spazio dedicato – a seconda delle esigenze e dei periodi – al giardinaggio, all’orticoltura, alla coltivazione di piante medicinali, al raccoglimento e alla contemplazione. L’obiettivo era di rendere il luogo piacevole a chi poteva visitarlo per proprio diletto. Il fine, ancora più privilegiato nell’era contemporanea, rimane immutato.
Ai piedi della torre che ospita l’osservatorio astronomico di Brera, è possibile passeggiare tra i vialetti che separano decine e decine di geometriche aiuole che custodiscono una moltitudine di preziose specie vegetali e floreali. Si è calati in un magico silenzio ritmato soltanto dal canto degli uccellini e dal gocciolare dell’acqua delle fontane. Qua e là – in angoli inaspettati e riservati – troviamo delle panchine dove poter sostare in ammirazione, catturare i raggi di sole di una giornata primaverile, leggere il nostro quotidiano preferito o il libro che ci appassiona oppure perdersi in romantiche conversazioni. C’è anche un piccolo orto, protetto da un simpatico spaventapasseri che sembra uscito da una favola.
La quiete preservata di questo posto è un vero paradiso terrestre.