Settantadue camere, ventitré suite, due ristoranti, un cocktail bar e più di 150 anni di storia. Pochi tratti bastano già per intuire che si tratta dell’iconico Grand Hotel et de Milan, ma forse le parole non bastano per renderne l’atmosfera e il suo mix di storia e charme senza tempo.
L’inconfondibile eleganza e la posizione strategica, di fronte al Quadrilatero della Moda e a pochi passi dalla Galleria Vittorio Emanuele, hanno reso il Grand Hotel et de Milan un punto di attrazione per artisti e celebrità. Gabriele d’Annunzio, Maria Callas, Eleonora Duse e Giorgio Strehler – solo per citarne alcuni – hanno soggiornato in questi ambienti e a loro sono dedicate alcune suite dell’hotel. In queste stanze, oggetti d’epoca, foto e perfino documenti originali evocano le vite straordinarie di questi personaggi.
Eppure, lo storico albergo di via Manzoni, 23 è stato in grado di andare oltre il proprio passato e ha saputo rinnovarsi continuamente senza tradire l’allure originaria. L’hotel è stato infatti recentemente rinnovato sotto la guida di Emiliano Salci e Britt Moran di Dimore Studio. Il team di architetti ha eseguito un lavoro estremamente delicato, concentrandosi sulla scelta di stoffe e colori adeguati a dare un appeal più contemporaneo. Tonalità che oscillano tra il rosa e il verde, velluti con motivi floreali e decorazioni d’ispirazione liberty si integrano con gli arredi storici dell’hotel. Così come le palme e i decori tropicali ispirati all’oriente rievocano l’amore per l’insolito e l’esotico della fastosa società fin de siècle.
Le camere, che conservano tutte il mobilio d’epoca e i pavimenti originali, dopo il restauro sono state a loro volta arricchite con tappeti e tessuti pregiati. L’offerta dell’albergo non è rivolta soltanto agli ospiti che desiderano una vacanza di charme a Milano, ma anche al pubblico milanese. Il ristorante Don Carlos celebra fin dal nome lo stretto legame tra l’hotel e il mondo della musica, facendo un tributo a Giuseppe Verdi, che soggiornò nella suite 105 per oltre vent’anni. Tra luci soffuse, dipinti e disegni di scena provenienti dal museo del Teatro alla Scala, lo chef Mauro Moia propone i piatti della tradizione milanese riletti in chiave contemporanea affiancati a menu gourmet stagionali.
Il Caruso invece, omaggio a un altro illustre habitué dell’hotel, è un eclettico bistrò, ideale per un pranzo di lavoro o un incontro informale. L’elemento che lo caratterizza è il jardin d’hiver ispirato allo stile parigino e arredato con elementi storici e contemporanei. Se si cerca invece un’atmosfera ancora più esclusiva e appartata, per un aperitivo o un dopo teatro, allora l’ideale è il Gerry’s Bar con la sua selezione di cocktail classici.
Il rapporto privilegiato con la Scala è stato portato avanti con l’offerta Opera Experience, una proposta assolutamente interessante per chiunque volesse regalarsi un’esperienza fuori dal comune. Con la sua storia plurisecolare il Milan non smette di affascinare e a ogni visita: lunga o breve che sia, avrà sempre qualcosa di nuovo da raccontare ai propri ospiti.