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Lifestyle

Il Carnevale Ambrosiano tra Storia, Tradizioni e Dolci

Aneddoti e ricette per il Carnevale di Milano

Milanesi di nascita o “per amore”, chi vive e conosce il capoluogo lombardo sa che qui, il Carnevale si festeggia secondo il rito ambrosiano; la Quaresima, quindi, inizia la domenica successiva al mercoledì delle Ceneri e i festeggiamenti terminano il sabato. Un’usanza che si discosta dal classico rito romano e che affonda le sue radici al tempo del vescovo Sant’Ambrogio il quale, secondo la tradizione, chiese ai cittadini di posticipare la fine del Carnevale poiché coinvolto in un pellegrinaggio lontano dal suolo meneghino. Un racconto che abbraccia l’anima più folkloristica della città, ma che, in realtà, trova la sua origine nell’anticipazione del conteggio ad opera del rito romano, al fine di raggiungere 40 giorni precisi dedicati al digiuno, escludendo le domeniche.

Il Carnevale Ambrosiano tra Storia Tradizioni e Dolci

Una celebrazione che rischiò di essere repressa più volte dagli arcivescovi Carlo e Federico Borromeo a causa degli eccessi nei festeggiamenti, ma che vide il sostegno del Papa ai milanesi, desiderosi di abbracciare il Carnevale e conservare le sue tradizioni, come la storica maschera Meneghin” – dal cappello a tre punte, i calzoni verdi e le calze a righe rosse e bianche  -, perfetta incarnazione dello spirito cittadino, nel segno di lealtà, sincerità e laboriosità. E come ogni festa che si rispetti, anche il Carnevale ambrosiano vanta una golosa selezione di dolci tipici, ricette tramandate di generazione in generazione, come le famose chiacchiere, i tortelli e i làciàditt.

Il Carnevale Ambrosiano tra Storia Tradizioni e Dolci

Diffuse regionalmente da Nord a Sud del Bel Paese, le chiacchiere – così chiamate in Lombardia – rappresentano il dolce simbolo del Carnevale milanese; tradizionalmente cotte al forno, queste sfoglie friabili sono caratterizzate da un impasto semplice, ma goloso, a base di farina, zucchero, uova e burro e cosparse, infine, con una soffice spolverata di zucchero a velo. Un peccato di gola da assaporare in ogni momento della giornata, dalla colazione al dopo cena che ha trovato nelle sue deliziose varianti fritte, al cioccolato e con zucchero semolato un’alternativa per comporre irresistibili vassoi gourmet, pronti a conquistare anche i palati più esigenti di grandi e piccini.

Il Carnevale Ambrosiano tra Storia Tradizioni e Dolci

Dalle chiacchiere ai tortelli: goduriosi dolcetti fritti – simili ai bignè – preparati con farina, uovo, zucchero e burro che, una volta cotti, vengono farciti con una ricca quantità di soffice e freschissima crema pasticcera o, in alternativa, crema chantilly o al cioccolato. Un’avvolgente esplosione di gusto racchiusa in un’antica ricetta nata, secondo la tradizione, in concomitanza con il 19 marzo – giorno di San Giuseppe – e che ha preso il nome di farsòe, in dialetto milanese. La versione più ricca di questo già prelibato peccato di gola si chiama Làciàditt’, tortelli fritti arricchiti da sfiziosi cubetti di mela – sostituiti all’occorrenza con dell’uvetta -, da servire rigorosamente dorati e ancora caldi, ricoperti da una abbondante quantità di zucchero.

Il Carnevale Ambrosiano tra Storia Tradizioni e Dolci

Lasciatevi stuzzicare dalle vetrine delle pasticcerie della città alla ricerca dello sfizio capace di deliziare il vostro palato in occasione del Carnevale Ambrosiano. Che siate team chiacchiere o team tortelli – o entrambi, perchè no? -, l’antica tradizione dolciaria meneghina saprà conquistare il vostro lato più gourmand.

Photo Credit @bambiniamilano.it

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