Culla della cultura, Milano accoglie a Giugno imperdibili mostre da vedere in cui architettura, fotografia, design e pittura diventano protagonisti di un’offerta museale davvero sfaccettata. Dalla Fabbrica del Vapore al Palazzo Reale, passando per atelier d’arte fino alla sempre avanguardistica Fondazione Prada, l’occhio avrà la sua parte, alla scoperta di progetti e opere che regalano al capoluogo lombardo uno sguardo inedito sulle diverse forme di espressione che l’arte porta con sé.
Flawless ha selezionato alcune delle più interessanti mostre a Milano da vedere a Giugno: un magnetico percorso in compagnia di grandi nomi del panorama artistico internazionale, da scoprire opera dopo opera.
Lerandro elrich – oltre la soglia
Palazzo Reale | Piazza del Duomo, 12
Le opere di Leandro Erlich, l’artista contemporaneo che ha coinvolto numeri record di visitatori in ogni parte del mondo, arrivano finalmente a Palazzo Reale di Milano, per la sua prima mostra europea dal titolo “Oltre la Soglia”. Un artista che non ha eguali e una mostra in cui nulla è come sembra. Le sue opere sono uniche e rappresentano un’assoluta novità nel mondo dell’arte e uniscono creatività, visione, emozione e divertimento. Palazzi in cui ci si arrampica virtualmente, case sradicate e sospese in aria, ascensori che non portano da nessuna parte, scale mobili aggrovigliate come fossero fili di un gomitolo, sculture spiazzanti e surreali, video che sovvertono la normalità. Tutti elementi che raccontano qualcosa di ordinario in un contesto stra-ordinario, dove ogni cosa è diversa da ciò che sembra, dove si perde il senso della realtà e la percezione dello spazio.
Matteo Mezzadri – Ripensare la città
Fabbrica del Vapore | Via Procaccini, 4
Nel caratteristico spazio di archeologia industriale denominato Messina Due della Fabbrica del Vapore, si apre al pubblico una mostra davvero peculiare con l’esposizione di una grande installazione site specific realizzata da Matteo Mezzadri, dal nome affascinante ed anche di ispirazione “Ripensare la Città”. L’installazione è di grande effetto: costituita da quasi 3.000 mattoni che riproducono lo skyline di una città immaginaria, una specie di gigantesco sistema di frattali nel quale un singolo mattone, la cellula di base, prende l’aspetto di un edificio, mentre migliaia di quegli stessi mattoni replicati e posti l’uno accanto all’altro assumono le sembianze di una metropoli contemporanea.
Francesco Maria Bandini – For ever Spring
Atelier Iginio Balderi | Via Ausonio, 20
La mostra di Francesco Maria Bandini intitolata “For Ever Sprong” esplora il senso dell’impossibilità di sottrarsi al cambiamento. Le singole opere sono frutto di una selezione di elementi botanici e floreali, simbolo di una nuova eterna primavera: rami, fiori e foglie che diventano pretesti per la costruzione di forme d’espressione. In questi elementi naturali Bandini ha la capacità di vederne le potenzialità espressive, compositive e geometriche che sono espresse attraverso una sapiente maestria tra combinazioni differenti, modellazioni e connubi di colori.
SEBASTIÃO SALGADO – AMAZÔNIA
Fabbrica del Vapore | Via Giulio Cesare Procaccini, 4
Sebastião Salgado ha intrapreso una nuova serie di viaggi per catturare l’incredibile ricchezza e varietà della foresta amazzonica brasiliana e i modi di vivere dei suoi popoli, stabilendosi nei loro villaggi per diverse settimane e fotografando diversi gruppi etnici. Il progetto è durato ben sette anni, durante i quali ha fotografato la vegetazione, i fiumi, le montagne e le persone che vi abitano. Con oltre 200 fotografie, la mostra “Amazônia” vuole proporre un’immersione totale nella foresta amazzonica, invitandoci a riflettere sulla necessità di proteggerla. La mostra si sviluppa intorno a due temi: il primo è costituito dalle fotografie di ambientazione paesaggistica, in cui si presenta al visitatore l’Amazzonia vista dall’alto e si possono ammirare fiumi volanti, una delle caratteristiche più straordinarie e allo stesso tempo meno conosciute della foresta pluviale, ovvero la grande quantità d’acqua che si innalza verso l’atmosfera. Il secondo tema invece si incentra sulle fotografie delle popolazioni indigene che abitano nel cuore della giungla più incontaminata.
DARA BIRNBAUM
Fondazione Prada | Largo Isarco, 2
“Dara Birnbaum” è un’ampia antologia dedicata all’opera dell’artista americana riconosciuta a livello internazionale per il suo lavoro, in anticipo sui tempi, nel campo del video, dei mass-media e delle installazioni. Il suo uso pionieristico di tali elementi rimanda al carattere ideologico ed estetico dell’immaginario mediatico degli ultimi quarant’anni ed è considerato centrale nella storia della media art. Birnbaum è stata fra le prime a concepire in campo artistico installazioni complesse ed innovative che combinano immagini da fonti diverse integrando elementi tridimensionali come fotografie di grandi dimensioni, elementi scultorei o architettonici. L’artista è soprattutto nota per le sue dirompenti strategie visuali e per la manipolazione di immagini televisive di forte impatto e molto suggestive.