Uno spazio di rottura all’interno di un tessuto fortemente industriale, una forma sinuosa e leggera che svetta oltre i tetti rigidi delle ex fabbriche attorno, una città della cultura: tutto questo è il Mudec, il Museo delle Culture. Il progetto, in via Tortona 56, si inserisce nell’operazione di recupero archeologico del comparto delle ex officine Ansaldo, costruite nel 1904 e acquisite dal Comune di Milano negli anni ‘90 con lo scopo di promuovere attività culturali e destinare gli spazi a laboratori e attività creative.
Progettato dall’archistar David Chipperfield, che vinse il concorso ben 15 anni fa, in seguito ad alcune complicazioni burocratiche viene inaugurato nel marzo 2015. Tra volumi squadrati totalmente rivestiti di zinco-titanio si innalza una struttura in cristallo opaco dalla forma libera e organica che rompe la geometria e genera una piazza coperta illuminata anche di notte. All’interno dell’edificio si sviluppano diversi spazi che offrono al visitatore e alla città una molteplicità di proposte culturali e di servizi, distribuiti su 17.000 mq.
L’edificio si sviluppa su tre piani senza un percorso rigoroso, ma con grande flessibilità di circolazione, sia verticale che orizzontale. Ad accoglierci all’ingresso un ampio spazio: sobrio e severo, rivestito da pannelli lignei sulle pareti, un soffitto a cassettoni e quattro ampi pilastri, con biglietteria e guardaroba. A catturare lo sguardo del visitatore è la grande scalinata centrale, realizzata in pietra nera, che conduce con grande stupore alla vera hall dell’edificio ideata come luogo di incontro fra le culture e la comunità: è lo spazio fluido e luminoso dell’Agorà, quasi onirico, inaspettato e coinvolgente, un corpo che richiama la forma di un fiore realizzato con una struttura in acciaio e rivestito da un vetro opalino che ovatta lo spazio.
Oltre a un calendario fitto di esposizioni temporanee, dalle passate Gauguin e Barbie all’attuale mostra su Joan Mirò (visitabile fino all’11 settembre 2016), il Mudec offre al visitatore una collezione permanente (gratuita fino al 31 agosto 2016) ricchissima: oltre 7.000 opere d’arte, oggetti d’uso, tessuti e strumenti musicali provenienti da tutti i continenti. Il Mudec è attento anche ai più piccoli offrendo uno spazio appositamente dedicato: il Mudec Junior, con laboratori e postazioni multimediali.
Un ampio bookshop, un design store, un auditorium ma anche un’elegante ristorante e un ricercato bistrot, arricchiscono il Mudec: un concentrato di culture internazionali, un vero e proprio incubatore di creatività e arte.