La tradizione napoletana si fa strada velocemente in città e un notevole passo avanti è fatto con l’arrivo, qualche tempo fa, di uno dei maestri della pizza italiana: Gino Sorbillo. E noi non possiamo che esserne felici!
Più di tanti altri piatti, la pizza è questione di gusto personale. Si parla oggi di pizze che devono essere sempre più leggere, più digeribili, con impasti lievitati a lungo e composti da non meno di cinque farine, ingredienti protetti da presidi Slow Food e molto altro. Insomma, siamo riusciti a rendere sofisticato anche quel cibo che ci scorre naturalmente nel sangue da sempre: la felicità di mangiare una pizza in casa davanti alla partita, realizzarla con i propri figli, prendersene un trancio a passeggio o in spiaggia, una pizzetta per aperitivo.
Largo Corsia dei Servi, un angolo in pieno centro ma piuttosto dimenticato dal grande passeggio, ospita la sede milanese di Sorbillo, la storica pizzeria di via dei Tribunali a Napoli. Oltre ad avere una splendida storia familiare, ricca di affetti e passaggi generazionali di tradizioni e passioni, Gino ha continuato e sviluppato la ricerca sugli impasti e sugli ingredienti usati. Pur restando un prodotto di massa, (vengono sfornate più di mille pizze al giorno), i livelli di qualità raggiunti sono altissimi. Questo grazie a una costante ricerca e cura nella scelta delle materie prime, nel rispetto dei tempi di lavorazione e tenendo sempre a mente che anche la pizza è un’arte.
Ecco quindi che nell’allegra trattoria in centro si possono gustare pizze realizzate con farine biologiche, prive di agenti lievitanti e/o in grado di renderle più morbide. Alcuni impasti sono unicamente realizzati con farina di tipo 0, altri con un mix di farina 0 e farina integrale uniti a lievito madre. Non mancano note eccellenze italiane quali il pomodoro San Marzano D.o.p, il pomodorino giallo coltivato alle pendici del complesso Somma – Vesuvio e i pomodorini del Piennolo di Casa Barone D.o.p. I latticini vengono rigorosamente dal basso stivale, dove Gino è andato a ricercare i produttori più adatti alla sua pizza.
Nell’Antica Margherita troviamo il fiordilatte misto latte di bufala “Il Casolare”, nella Margherita Bufala DOP la mozzarella di bufala Dop della Cooperativa “Le tre Terre di Don Pepe Diana” e il Parmigiano Reggiano Malandrone 1477, nella Margherita in Omaggio a Bottura il Conciato Romano, il formaggio più antico d’Italia. La pizza è cotta in forno a legna e… preparatevi a una porzione davvero gigante! Per chi viene generalmente terrorizzato dalla pesantezza degli impasti napoletani, vi assicuro che in questo caso avrete una pizza sottilissima, non stirata croccante bensì morbida, a tratti leggermente più colorata sul bordo. Si vede una pizza rigogliosa, dai profumi intensi e genuini del nostro paese.
Belle sensazioni a casa Sorbillo.
Photo credit: Giuseppe Ippolito