Tra i luoghi d’arte che meritano di essere visti e soprattutto vissuti occupa un posto particolare nel mio ranking da milanese la Triennale: un’istituzione culturale viva e cangiante, mai ferma su se stessa. Anzi un luogo che propone costantemente possibilità diverse di vivere l’arte in una dimensione nella quale contemplazione e convivialità non hanno soluzione di continuità.
Nel palazzo di mattoni rossi di via Alemagna, un esempio dell’architettura primo Novecentesca, si tengono le numerose mostre di arte, fotografia, design e architettura ma si può anche soltanto passeggiare nel giardino costellato di installazioni contemporanee oppure prendere un caffè seduti su opere di design ognuna diversa dall’altra: sono i dettagli che rendono l’esperienza del visitatore emozionante.
Quando vengo qui non sono solo a Milano: sono a New York, sono a Londra, a Tokyo. Sono ovunque possa respirare il mio tempo e vivere la nostra contemporaneità. La sezione del Triennale Design Museum, che custodisce i pezzi più significativi della storia del design italiano e internazionale, quest’anno fino a fine febbraio propone la mostra “Cucine & Ultracorpi” dedicata alla lenta trasformazione degli utensili da cucina in macchine e automi: dal frigorifero al tostapane passando per la macchina da caffè il percorso della storia dell’elettrodomestico viene delineato attraverso i suoi pezzi storici.
Inoltre la vocazione artistica di questo storico museo milanese non si esaurisce nel design: infatti sua parte integrante è il Teatro dell’Arte, una sala per conferenze e performance dal vivo che la scorsa stagione, dopo aver ospitato Tim Robbins e il suo A Midsummer Night’s Dream ha lasciato spazio a Michail Baryshnikov diretto da Bob Wilson nello spettacolo Letter to a Man.
Se poi d’estate vorrete godervi un aperitivo culturale tenete d’occhio gli eventi nell’Edison Open Garden: qui nei mesi caldi di Expo si è tenuta l’iniziativa gratuita “Open Night”, ovvero una serie di concerti serali di generi fra i più svariati, dal jazz alla elettro-acustic tedesca passando per il tex-mex del profondo West americano. Ma la vitalità della Triennale di Milano troverà il suo apice proprio nel 2016, quando prenderà il via la XXI Esposizione Internazionale, intitolata “21st Century. Design After Design“, precisamente da aprile a settembre. La manifestazione si diffonderà da via Alemagna verso numerosi luoghi d’arte contemporanea tra Milano e Monza, come il Pirelli Hangar Bicocca, la Fabbrica del Vapore e il Museo delle Culture MUDEC e tratterà l’evoluzione del design italiano e internazionale focalizzandosi sui cambiamenti dovuti alla crisi e al mercato globale.
Sarà quindi un’occasione straordinaria per osservare e riflettere sul nostro tempo e su come la nostra quotidianità e il nostro rapportarci alle cose che compriamo e di cui ci circondiamo stia cambiando. La Triennale quindi non è solo un museo ma un contenitore di idee e proposte per la cittadinanza: da milanese non posso desiderare di più.