Approfittando di queste giornate autunnali, perché non dedicarsi a una gita nella nostra incantevole Milano? Detto fatto! Nel cuore della città, in via Mozart 14, si trova un gioiello di arte architettonica e di stile déco, famoso e apprezzato sia a Milano che fuori. Si tratta di Villa Necchi Campiglio, una delle case museo del Circuito del Comune di Milano, tra cui si annoverano anche il Museo Bagatti Valsecchi, la casa-museo Boschi Di Stefano e il Museo Poldi Pezzoli.
Nascosta agli occhi dei curiosi, venne costruita da Pietro Portaluppi tra il 1932 e il 1935 per la famiglia di Angelo Campiglio e Gigina Necchi, appartenenti all’alta borghesia industriale lombarda. La casa conosce due stagioni: quella del Portaluppi, caratterizzata da materiali di alta qualità, mobili e decorazioni che creano una perfetta fusione tra Art Déco e Razionalismo e quella di Tommaso Buzzi che, dopo la fine della seconda guerra mondiale, deciderà di addolcire gli ambienti con tendaggi, arredi e drappi dal gusto baroccheggiante e classico.

Una veduta della Biblioteca. In primo piano: Arturo Martini, Busto di fanciulla, 1921.
E così tessuti arricchiti da fantasie floreali si legano a mobili e decorazioni lineari tipici dell’arte degli anni ’30. Notevoli accorgimenti e installazioni come montavivande, citofoni interni, casseforti o caveau murati, rendono ancor più unica (oggi come allora) un’antica dimora divenuta simbolo dell’architettura e dell’arte milanese.
Donata al FAI (Fondo Ambiente Italiano) è stata convertita in casa museo aperta al pubblico, custodendo collezioni come quelle di Alighiero ed Emilietta de Micheli (che raccoglie opere del Canaletto, del Tiepolo, di Carriera) oppure come la collezione di Claudia Gian Ferrari che raccoglie invece opere di Balla, Boccioni o De Chirico.

Il salone della villa con arredi epoca Luigi XV e Luigi XVI
Divisa su quattro piani (più il sottotetto) mostra ai visitatori il comfort e la sicurezza che caratterizzavano lo stile di vita della borghesia del tempo, immergendo l’ospite in un’atmosfera patinata, antica, tanto da essere scelta come set del film di Luca Guadagnino “Io sono l’amore” che narra le vicende della ricca famiglia lombarda dei Recchi (non ricorda il nome Necchi?) alle prese con convenzioni sociali sconvolte da evoluzioni passionali, economiche e personali.
Possiamo dire che Villa Necchi Campiglio è un luogo fermo nel tempo che ci riporta con un balzo agli anni ruggenti del Fox Trot, cavalcando le note visive e i colori della bellezza artistica.
Photo credit: Il Circuito Case Museo di Milano.