La magia è ciò che può rendere interessante un luogo, ciò che ci permette di viaggiare indietro nel tempo e sognare qualcosa che dalla realtà è considerato distante.
Il capoluogo piemontese da sempre riveste il ruolo di polo attrattivo a livello turistico e culturale ma c’è qualcosa in più da sapere: Torino è considerata la città nella quale si annidano leggende che la identificano come polo duale nel quale albergano simboli di magia nera e magia bianca.
La straordinaria bellezze dei suoi palazzi, all’interno dei quali la storia gioca un ruolo di prima categoria, la maestosità dei suoi parchi e l’affascinante atmosfera di questa città fanno sì che ogni visitatore rimanga incantato dalla visita. C’è, comunque, qualcos’altro da scoprire, la sua avvincente storia esoterica.
Si narra che la città di Torino venga considerata come uno dei vertici che compongono sia il triangolo della magia bianca (Torino, Lione, Praga) che una delle città che completa il triangolo della magia nera (Torino, Londra, San Francisco).
La tradizione racconta che la città presenta dei luoghi strategici identificati come punti della magia nera. Tra questi figurano piazza Statuto, nella quale è eretto il monumento ai caduti del Frejus, dove si trova una stella a cinque punte; il Rondò della forca, dove venivano portati al patibolo uomini sino alla seconda metà dell’800 e Piazza Solferino la cui fontana delle quattro stagioni esibisce rappresentazioni che ricordano immagini massoniche.
Ma la lista è lunga e ai sopra citati va ad aggiungersi il portone del diavolo (sito in Via XX Settembre, 40), la cui leggenda narra che al suo interno il diavolo rinchiuse uno stregone che si era ribellato al suo volere e il batacchio della porta rappresenterebbe il diavolo stesso che scruta i visitatori incuriositi che si recano a ispezionare il luogo.
Tuttavia, niente paura per i più superstiziosi. Torino viene individuata anche come la città della magia bianca: secondo la leggenda è costruita nel punto in cui il sole (fiume Po) e la luna (la Dora) confluiscono. Nella gran madre di Torino ai piedi della collina, le due statue all’ingresso rappresentano la Fede e la Religione e mostrano il luogo nel quale fu sepolto il Sacro Graal. Piazza Castello nel quale sorge il palazzo Reale il cui cancello rappresenta il punto di separazione tra est ed ovest, cioè luce ed oscurità. Infine la Mole Antonelliana la cui antenna sprigiona forza positiva.
Quello di oggi vuole essere un consiglio per gli amanti della storia e per gli intrepidi e coraggiosi che hanno voglia di visitare fisicamente questi luoghi e approfondire la loro conoscenza. La città offre la possibilità di partecipare a visite guidate. Questa potrebbe essere un’ottima occasione da sfruttare sia in gruppo che individualmente.