Si dice che il signor Giuseppe Dentis fosse uno un po’ strano. Che trafficasse con i suoi ingredienti e sperimentasse sempre ricette nuove da far provare ai suoi clienti, accolti in un locale spoglio con solo qualche panca di legno. Probabilmente non si sarebbe mai immaginato che il Bicerin sarebbe diventata la bevanda simbolo di Torino e che avrebbe dato lustro e gloria (e anche il nome) a quel suo piccolo locale così scarno.
In realtà non è che proprio lo inventò, diciamo che trovò una variante di una più famosa bevanda dell’epoca: la Bavareisa. Si trattava di cioccolato, caffè, latte e sciroppo serviti separatamente. Soltanto a un certo punto si inizia a proporli nel medesimo “bicchierino” in tre varianti differenti: pur e fiur (simile al cappuccino), pur e barba (caffè e cioccolato), ‘n poc ‘d tut (“un po’ di tutto”). Quest’ultima opzione fu quella ad ottenere più successo, e oggi, dopo 255 anni di attività di questo locale storico, possiamo ancora gustare al suo interno il famoso Bicerin.
Non serve dire che la sua bontà conquistò subito torinesi e forestieri. La bevanda si diffuse in tutti gli altri locali della città e le personalità illustri del tempo amavano andare in questo locale per sorseggiare la golosa bevanda. Cavour, Nietzsche, Puccini e poi più tardi Gozzano, Soldati, Calvino e anche Umberto Eco che dentro questi locali ha ambientato una scena del suo romanzo “Il cimitero di Praga”.
Al Bicerin è una piccola bomboniera incastonata nel pieno centro di Torino. Un gioiellino di fine ottocento, sinonimo di sobrietà ed eleganza sabauda, che conta al suo interno soltanto otto tavolini in marmo. Boiserie in legno intervallate da specchi e vetrinette completano un piccolo angolo di pace attorniato da un’atmosfera intima e familiare che si respira anche nei pochi tavoli posizionati nel dehors esterno, direttamente davanti alla facciata della Consolata.
Una volta accomodati non limitatevi a gustare il bicerin perché questo caffè offre tutta una serie di cioccolate in tazza, tè particolari e pasticceria varia che è assolutamente d’obbligo provare. Altrettanto famosa è la torta Bicerin, fatta di cioccolato, caffè e ricoperta di glassa bianca, oppure i cosiddetti “bagnati”, biscotti secchi pensati apposta per l’inzuppo nella cioccolata fino ad arrivare a un’altra specialità piemontese: lo zabajone, che qui viene preparato al momento e servito in diverse varianti.