“Qual è il parassita più resistente? Un’idea. Una singola idea della mente umana può costruire città. Un’idea può trasformare il mondo e riscrivere tutte le regole. Ed è per questo che devo rubarla.” cit. Dominic Cobb. “Dom” Cobb è un professionista che si occupa di estrarre segreti dalle menti delle persone mentre queste dormono…. Gong se fosse un film per me sarebbe Inception. L’idea che avrei voluto rubare è quella della famiglia Liu, tre fratelli che nel loro campo sono oramai imbattibili: Claudio è il patron di Iyo, il ristorante giapponese che quest’anno ha meritato la prima stella Michelin, mentre il terzo fratello, Marco, è al ristorante Ba – Asian Mood.
Aperto nel marzo 2015 a Milano, Gong è l’ultimo arrivato, guidato sapientemente da Giulia Liu, ed è un ristorante cinese moderno, disegnato con cura ed eleganza dagli architetti Nisi Magnoni e Davide Galletta. Grandissimi saloni, altissime vetrate che si affacciano su Corso Concordia, precisamente al numero 8, a due passi dalla bellissima Villa Necchi. Il concetto fondamentale è l’attitudine orientale, sconvolta e reinterpretata dallo chef Keisuke Koga, grazie al mix tra le sue origini giapponesi e l’amore nato dalle numerose contaminazioni ed esperienze delle cucine di tutto il mondo. La cucina cinese è rivisitata quindi in una chiave moderna e accattivante, per nulla scontata.
Il tutto avviene in un locale incontaminato e di rara bellezza. Il nome è dovuto agli imponenti Gong in onice decorativi che dominano la sala, che nell’antica Cina venivano usati come accompagnamento a orchestre etniche ma anche in feste, danze, ballate e in occasione di un ottimo raccolto. La sera, illuminati ad arte, splendono e catturano ogni sguardo che si avvicina a questo splendido ristorante. L’accoglienza è impeccabile, ogni gesto è naturale ma allo stesso tempo premuroso. Cominciamo a sfogliare il menù, le sfumature orientali sono mixate alle influenze mediterranee. Ardua la scelta… ma ecco che in soccorso arriva una cameriera, che con eleganza disarmante comincia a raccontarci le curiosità di ogni specialità di Gong, veniamo catturati dalla sua preparazione e dalla cura con cui ci consiglia i piatti da provare.
Partiamo con le loro ostriche Kei, trilogia di ostriche Fine de Claire servite con gelatina di tosazu, spuma di ponzu, battuta di cipolla rossa e pomodoro datterino… semplicemente deliziose! A seguire, Dim Sum al vapore con zafferano, nero di seppia, verdure, barbabietola rossa e gamberi, anche questi sublimi, delle vere e proprie creazioni che rappresentano l’incontro tra la cucina cinese e giapponese con dentro la passione e l’amore della nostra gastronomia. E poi ancora… la saporitissima tartare di gambero rosso di Mazara del Vallo con salsa al Mango e Basilico Shiso e il prelibato black cod. Tutto è perfetto, la cornice intorno a noi muta e assume le sembianze di un’ idea, di un viaggio che intraprendi attraverso i sapori di diversi continenti, di diverse metropoli, di innumerevoli esperienze. Menzione speciale anche per il sommelier Mototsugu Hayashi, che per Gong ha ricreato con sapiente cura la selezione di vini sia da cantine note che emergenti.
Usciamo dal locale e da lontano siamo ancora accecati dalle luci riflesse di quei Gong così imponenti, una sceneggiatura perfetta, un’idea da rubare, un sogno da non svelare… Gong.