Partiamo subito con una precisazione linguistica per chi ha poca familiarità col dialetto di Lucio Dalla e Cesare Cremonini: sotto le Due Torri, i “biassanot” sono, letteralmente, i “mangiatori della notte”, coloro che fanno le ore piccole fra osterie e locali. Lezioni di bolognese a parte, in città questo appellativo è conosciuto anche per una storica trattoria del centro. Uno di quei posti dove si respira ancora il profumo della tradizione e che ha fatto di Bologna il manifesto del mangiare e vivere bene. In via Piella, a pochi passi dalla famosa finestra sul canale delle Moline, la tappa obbligatoria sulla strada del food è rappresentata da Dal Biassanot.
Inserita dalla rivista Gambero Rosso nei migliori ristoranti tipici di Bologna, in questa osteria ci si rituffa nella propria infanzia, fra i sapori di una volta – che uscivano dalle cucine delle nostre nonne – e i piatti della domenica. Non è un caso, quindi, che la sua “sfoglina” (ossia chi tira la sfoglia, rigorosamente a mano, per tagliatelle e tortellini) abbia vinto il premio “mattarello d’oro”, una vera istituzione in città.
Dal Biassanot, dunque, rappresenta un porto sicuro per gustare, fra travi in legno a vista e una meravigliosa veranda esterna per l’estate, le migliori ricette della tradizione e alcune proposte un po’ rivisitate. Così, insieme alle classiche tagliatelle al ragù e i tortellini in brodo (ovviamente di cappone), il menu offre anche ravioli ai pistacchi, passatelli asciutti con culatello e carciofi e gli “instagrammabili” tortellini rosa con prosciutto e pinoli. Non sapete decidervi? Il tris Bologna è quello che fa per voi: tagliatelle, lasagne e gli immancabili tortellini tutti nello stesso piatto.
Se i primi sono – è davvero il caso di dirlo – il “piatto forte” della casa, gli antipasti non sono da meno e attingono a piene mani alla ricca cucina emiliana. In mezzo a tortini di parmigiano ai porcini e culatello di Zibello, la proposta più ghiotta è sicuramente l’antipasto del Biassanot, con prosciutto di Parma, mortadella artigianale, salame, formaggi, fritto di verdure di stagione e polpette di carne. Il menu non può che accontentare anche i “carnivori”, con un’offerta sia di secondi piatti tradizionali – come la classica cotoletta alla bolognese – che di tagli alla brace: in quest’ultimo caso, ci perdoneranno gli emiliani doc se il nostro occhio è caduto sulla toscanissima Fiorentina di Chianina con l’osso.
La storia del territorio ritorna, allora, nei dolci, con la tenerina con mascarpone che affianca ricette più “globali” come il tiramisù, la zuppa inglese e il salame di cioccolato. Tanta Bologna anche nei vini, con proposte tipiche della città come il Pignoletto e il tipicissimo Lambrusco (anche se non manca una vasta offerta da tutta Italia). Insomma, per mangiare e vivere bene come i vecchi “mangiatori della notte”, non vi resta che fare tappa dal Biassanot.