Quando si pensa a Roma, è facile immaginarsi vivaci trattorie fumanti di spaghetti alla carbonara, gricia e amatriciana. La cucina della capitale, però, è anche tanto altro. La città Eterna brulica di indirizzi stellati, locali in cui gli chef patron, capitanati da Heinz Beck, mettono in tavola proposte armoniose e curate nei minimi dettagli.
Un viaggio nell’Olimpo gastronomico romano, casa di ristoranti che fanno della territorialità più genuina il loro marchio di bontà. Andiamo a scoprire, allora, i ristoranti stellati del nostra capitale
LA PERGOLA
Via Alberto Cadlolo, 101
Un indirizzo conosciuto in tutto il mondo e diventato un tempio sacro della gastronomia internazionale. La Pergola è l’unico ristorante tre Stelle Michelin della capitale e il perché lo si intuisce già dalla location, il Rome Cavalieri Waldorf Astoria, hotel da mille e una notte. Poi c’è lui, Heinz Beck, un maestro che è stato – ed è tuttora – fonte di ispirazione per migliaia di chef. Consultare il suo menù degustazione è come visitare i più grandi musei d’Europa. Una galleria d’arte culinaria arricchita da capolavori come l’astice su emulsione di cipollotto bruciato e melassa d’uva o il lombo d’agnello con lenticchie nere e latticello alla cenere. Meraviglie da gustare in (e con) tutti i sensi.
IL PAGLIACCIO
Via dei Banchi vecchi, 129/A
Photocredit@Dissapore
Il cielo sopra Roma splende anche grazie alle due Stelle Michelindel Pagliaccio, la creatura di Anthony Genovese, chef francese, ma nato da genitori italiani. L’internazionalità e, allo stesso tempo, l’amore per le origini sono i poli alla base dei suoi quattro menù degustazione. Un “circo dei sapori” che, al tavolo, viene valorizzato dalla professionalità del restaurant manager Matteo Zappile e dalle oltre 1.300 etichette della sua straordinaria cantina.
ACQUOLINA
Via del Vantaggio, 14
L’Hotel The First Roma Arte, nel cuore della capitale, è la casa dello stellato Acquolina. Le sue creazioni prendono origine dal Mediterraneo, inteso come «crasi tra meditazione e terra: mettere insieme questi due pensieri, vuol dire meditare sui nostri ricordi, sulla nostra storia ». Parola di chef Daniele Lippi che mette tutto il buono e il bello del Mare nostrum nei suoi tre percorsi degustazione. Un viaggio gourmet nelle profondità marine.
BISTROT64
Via Guglielmo Calderini, 64
Un angolo d’Oriente in pieno quartiere Flaminio. Non solo per lo stile del locale e della , ma anche perché dietro ai fornelli dello stellato Bistrot64 c’è Kotaro Nada, cuoco d’origine giapponese. La sua cucina persegue l’ideale della bellezza e, accanto alle proposte più classiche (cacio e pepe, carbonara e amatriciana), lo chef lancia anche idee innovative come la croquetta di pannocchia o il cervo col cacao. Imperdibile, poi, lo spaghetto di patate, burro e alici, il piatto forte del Bistrot64.
IL CONVIVIO TROIANI
Vicolo dei Soldati, 31
Photocredit@Ilconviviotroiani
Dalle Marche alla capitale per inseguire il sogno della ristorazione. Inizia così, nel 1990, la storia del Convivio Troiani, locale dei fratelli Massimo, Angelo e Giuseppe. La Stella Michelin arriva dopo soli tre anni, grazie soprattutto alla straordinaria attenzione per le migliori materie prime. Oggi il loro menù è ispirato da prodotti fatti in casa e da una rete che coinvolge le piccole realtà locali. Amatriciana, pasta ajo e ojo e trippa alla romana sono solo alcuni dei piatti tradizionali – ma rivisitati – che vi aspettano al Convivio Troiani.
MARCO MARTINI
Viale Aventino, 121
Come si intuisce dal nome, il protagonista di questo indirizzo stellato è lo chef. E per rimanere in tema di astri, Marco Martini si definisce «la supernova della cucina gourmet». Un appellativo più che meritato visto che questo genio dei fornelli ha conquistato per ben tre volte il riconoscimento della Guida Michelin e ora incanta i suoi ospiti in uno splendido giardino d’inverno nel cuore del quartiere San Saba. Il suo menù spazia dalle proposte “romanissime”, in cui spiccano i rigatoni al sugo di coda e il tortello di mortadella, pizza bianca e pistacchio, fino alle creazioni vegetariane, come l’uovo al vapore, parmigiano, nocciole e caffè o le fettuccine ripiene di zucchine alla scapece. Sedetevi e preparatevi per un’avventura unica: siete ospiti di chef Marco Martini.
AROMA
Via Labicana, 125
Una terrazza mozzafiato con vista sul Colosseo, uno spazio all’ultimo piano dell’hotel cinque stelle Palazzo Manfredi e la creatività di Giuseppe Iorio, chef di fama mondiale. Si può volere qualcosa di più per la propria serata romantica? Pensiamo proprio di no ed è per questo che il ristorante una Stella Michelin Aroma è così gettonato. Lasciatevi incantare dalle bellezze dell’antica Roma e dalla bontà dei tre menu degustazione, ispirati agli stili architettonici Dorico, Ionico e Corinzio. E per iniziare al meglio la giornata, Chef Iorio e la sua brigata vi aspettano anche a colazione!
ALL’ORO
Via Giuseppe Pisanelli, 23/25
Photocredit@Ristorantealloro
«In cucina per andare avanti faccio sempre un passo indietro. Mi muovo verso il futuro che è già passato. Parto con il bagaglio culinario della mia terra e vedo luoghi dove la tradizione diventa contemporanea». È questa la filosofia che ispira la mano di Riccardo Di Giacinto, chef del locale stellato All’Oro. Il ristorante, impreziosito dal tocco della moglie Ramona, offre la possibilità di costruirsi il proprio percorso degustazione, scegliendo tra rivisitazioni di grandi classici come il riassunto di carbonara o l’agnello alla romana. Un luogo magico, in cui una coda alla vaccinara può trasformarsi in rocher.
IDYLIO BY APREDA
Via di Santa Chiara, 4/A
Il legame fra gli hotel a cinque stelle e i migliori ristoranti di Roma continua con l’Idylio by Apreda. L’animatore di questa enclave gourmet, intima e riservata, è Francesco Apreda, riconosciuto come uno dei maggiori talenti della scuola gastronomica italiana. Il suo menù vive di tutte le esperienze fatte in giro per il mondo, in un’imperdibile unione fra le specificità del territorio e i più ricercati prodotti internazionali. La vellutata di topinambur e alici salate, il risotto cacio, pepe e semi o il pollo “in due culture” sono solo alcune delle sue riuscite creazioni che gli hanno permesso di ottenere l’ambita Stella Michelin.
GLASS HOSTARIA
Vicolo del Cinque, 58
Una perla all’interno di Trastevere, uno dei quartieri più vitali dell’intera città. È qui che il ristorante stellato Glass Hostaria ha deciso di differenziarsi rispetto alle tipiche trattorie della zona e di lanciare un progetto di haute cuisine. Una rivoluzione portata avanti dalla chef Cristina Bowerman. La sua proposta va oltre le classiche ricette romane per approdare a una cucina internazionale, fortemente influenzata dagli anni vissuti negli Stati Uniti. Grazie ai suoi piatti più famosi, come le linguine nere con “cacio” Juncu, pepe di Sarawack e ricci di mare, ogni cena diventa una piacevole scoperta.
ENOTECA LA TORRE
Lungotevere delle Armi, 23
La cucina e la moda sono due mondi che, ad alti livelli, diventano arte. Lo sa bene l’Enoteca La Torre, ristorante stellato che sorge a Villa Laetitia, la residenza di Anna Fendi. Questa affascinante location di inizio Novecento, infatti, fa da palcoscenico alle creazioni gourmet di chef Domenico Stile. I suoi menù degustazione danno vita a un «Racconto in cui il tempo scorre a ritmo differente, scandito dai profumi, dai colori, dall’incontro con una cucina che vorrei fosse sempre di festa». Una storia che non può non incuriosirvi.
IMAGO
Piazza della Trinità dei Monti, 6
Un viaggio in cui appagare vista e gusto. All’Imago, ristorante panoramico al sesto piano dell’hotel Hassler, potrete infatti godervi i piatti stellati dello chef Andrea Antonini, mentre il vostro occhio si perde fra le vicine meraviglie di Roma, fra le quali San Giovanni in Laterano, il Campidoglio, Castel Sant’Angelo e la chiesa di Trinità dei Monti. Non meno magiche sono le portate del ristorante, che spaziano dal carciofo, animelle e bottarga al piccione e camomilla 2.0. Stavolta è proprio l’occasione di dirlo: anche l’occhio vuole la sua parte.
MOMA
Via di San Basilio, 42
Photocredit@Ristorantemoma
Un locale dalle due anime, ognuna con il proprio chef. Alla sua affezionata clientela, infatti, il ristorante stellato Moma presenta un volto bistrot, caratterizzato da un’atmosfera vivace e da un’offerta gastronomica semplice e gustosa, e uno gourmand, sofisticato ed elegante. E chi poteva essere a capo di questo ristorante “bifronte” se non due fratelli? Da più di 15 anni, infatti, Gastone e Franco Pierini gestiscono il Moma partendo da una scelta etica: selezionare le materie prime direttamente dai piccoli produttori del territorio. Il ristorante è guidato dallo chef romano Andrea Pasqualucci, mentre ai fornelli del bistrot troverete… proprio Franco Pierini.
PIPERO
Corso Vittorio Emanuele II, 250
«Da Pipero esiste solo il massimo, punto». È il motto di Alessandro Pipero, maître, sommelier, oste: in poche parole, il prototipo ideale del moderno proprietario di un ristorante stellato. I fornelli del ristorante una Stella Michelin, invece, sono affidati a Ciro Scamardella, chef a cui si devono creazioni esplosive come la genovese di polpo in raviolo o la pluma (un taglio del maiale, chiamato così perché simile a una piuma), pesto e ravanelli. La sua cucina incontra l’arte, poi, nelle opere dei grandi pittori contemporanei che il Pipero periodicamente ospita. Una vera e propria “galleria del gusto”.
LA TERRAZZA
Via Ludovisi, 49
Un ristorante stellato in cui – si intuisce già dal nome – la vista su Roma, soprattutto al tramonto, è mozzafiato. Altrettanto spettacolare, però, è anche la proposta di chef Fabio Ciervo che guida i vostri sensi in un viaggio fra grandi classici e perfetta armonia. Si chiamano così i suoi due percorsi degustazione che spaziano dai rivisitati spaghetti cacio e pepe del Madagascar (profumati ai boccioli di rosa) al bilanciatissimo cremoso di fegato d’oca con uva. E per gli amanti del genere, impossibile perdersi il menù dedicato al tartufo bianco: 50 grammi di questo pregiato fungo faranno la vostra felicità.
ZIA
Via Goffredo Mameli, 45
«Entrate, sedetevi e divertitevi». E con un invito così come si può dire di no alla Zia, l’indirizzo stellato di Antonio Ziantoni e Ida proietti. I giovani patron del locale, nel cuore di Trastevere, abbinano le migliori tecniche della cucina francese a un enorme rispetto per le materie prime del territorio. Una scommessa riuscita e premiata anche dalla Guida Michelin . D’altronde, con bontà come il risotto alla bufala, limone e genziana o il piccione in civet era davvero difficile passare inosservati.
PER ME – GIULIO TERRINONI
Vicolo del Malpasso, 9
Photocredit@AlbertoBlasetti
Tutto il vissuto gastronomico di chef Giulio Terrinoni condensato in un concept cucito su misura sull’ospite. In una location che vuole rimandare al confort di casa, la filosofia del locale emerge con forza nel menù del ristorante Per Me – Giulio Terrinoni: sostenibilità, territorio e valorizzazione del “pescato selvaggio”. Tutti concetti attorno a cui ruotano i suoi percorsi degustazione, “I ritmi del Mare” e “Testa, mani, cuore”, e proposte stellate come il Superspaghettone alla carbonara o il Roast fish di cernia alla brace. La cucina di Giulio Terrinoni modulata esclusivamente “Per Voi”.
TORDOMATTO
Via Pietro Giannone, 24
Photocredit@Reportegourmet
Sedendovi al tavolo del ristorante Stella Michelin tordomatto, al piano terra di un elegante palazzo ottocentesco, entrerete nel regno di Simone Romano, maître e sommelier con l’obiettivo di stupire l’ospite «come negli ambiti dell’arte, del teatro, del cinema e della danza ». Una filosofia romantica, «ispirata allo sturm und drang», che trova naturale sviluppo nell’abilità ai fornelli di Adriano Baldassare. Le sue proposte giocano sulle emozioni, sia dello chef che del cliente, mentre il menu TraDizione InProgressione è forse il manifesto più autentico della sua cucina: sei portate in cui ripercorrere, con un occhio diverso, il grande passato della capitale.