Gerard Loft è uno di quei negozi in cui si entra e si fa shopping con agio. Questo per due motivi. Il primo è costituito dalla location stessa, ampia e ariosa, e, fedelmente al nome, reminiscente del loft di un qualche artista newyorchese con i suoi grandi spazi, le pareti bianche e gli arredi industrial chic. Il secondo per la varietà del suo inventario, disposto su due piani, che si può percorrere in lungo e in largo senza fermarsi mai.
Il negozio venne aperto nel 1997 da Tommaso Pecchioli, figlio di quel Paolo Pecchioli già famoso a Firenze per la sua boutique di lusso Gerard, proseguendone la vocazione verso una concezione dell’abbigliamento che mescolasse tradizione e trasgressione, il classico e l’innovativo, ma declinata verso esiti più giovanili e moderni.
E giovanile è proprio la parola che vi verrà in mente visitando questa boutique accanto a Santa Maria del Fiore. Giovanile a partire dalla selezione di abiti, esposti in abbondanza negli ambienti del negozio ma senza mai dare l’impressione di caos. Giovanile anche nell’aspetto della location, decorata con grandi piante tropicali e murales, che si alternano fra le pareti scrostate dall’inconfondibile look industriale.
La selezione di capi punta decisamente verso lo streetwear con brand come Stone Island, incursioni di maison francesi e marchi italiani. Decisamente presente è l’attrazione nei confronti della jeanseria all’avanguardia, con la presenza di alcune label giapponesi che faranno la gioia di tutti i cultori della moda di nicchia.
A essere privilegiato, comunque, è il Made in Italy, di cui Gerard Loft si fa entusiasta ambasciatore durante i giorni del Pitti Uomo, ma senza mai rinunciare al respiro internazionale che lo caratterizza. La proposta, nonostante tutta la sua modernità, non sfocia mai nell’eccessivo o nel troppo vistoso. Il gentleman di Gerard Loft è moderno ma non rinuncia mai alla sobrietà e alla misura. Un gentleman (o gentlewoman), in definitiva, al 100% italiano.