Ha aperto le porte a Palazzo Strozzi l’attesissima mostra “Untrue Unreal ” di Anish Kapoor che propone una nuova esperienza immersiva partendo dal cortile rinascimentale fino ai noti spazi del primo piano. Una esposizione a cura del direttore Arturo Galansino, ideata e realizzata insieme al celebre artista anglo indiano che ha rivoluzionato l’idea di scultura nell’arte contemporanea e che propone un percorso tra monumentali installazioni, ambienti più intimi e forme conturbanti, specchi e sfere in un dialogo originale e coinvolgente con il visitatore.
Si alternano qui opere storiche e famose, ad altre realizzate appositamente per Palazzo Strozzi, in una visione totalmente inedita. L’irreale (unreal) si mescola con l’inverosimile (untrue), invitando a vedere le cose da un nuovo punto di vista, a rivisitare la comune percezione della realtà. Tanti materiali diversi e valutati attentamente per convivere in uno stesso progetto artistico: pigmento, pietra, acciaio, cera e silicone, per citare solo alcune delle materie con cui Kapoor lavora, manipolati e scolpiti. Il punto di partenza della mostra è il cortile, in cui è stata posizionata l’opera Void Pavilion VII, un grande monolite bianco al cui interno si possono osservare nelle pareti tre “vuoti” oscurissimi: un’opera che, come ribadisce l’artista, vuole destabilizzare le certezze e la visione razionale del mondo e della vita.
I visitatori che accedono a questo cubo possono – “sprofondando” nei vuoti delle pareti – vivere un momento meditativo sull’idea di spazio, prospettiva e tempo. La mostra prosegue all’interno del Palazzo con Svayambhu (termine sanscrito che definisce ciò che si genera autonomamente): un enorme blocco di cera rossa (colore molto caro all’artista ) che si muove lentamente tra due sale del palazzo, plasmando la sua materia informe. Di grande impatto la parte con le opere di carne e materia organica tra cui spicca la scultura in acciaio e resina A Blackish Fluid Excavation (Scavo con fluido nerastro, 2018) che evoca un incavo uterino contorto pensato per spronare i sensi dello spettatore. Nello stesso spazio sono esposte anche le opere a parete in pittura e silicone che danno origine a forme fluide simili a masse viscerali che sembrano pulsare di vita propria.
E ancora alte colonne in pigmento che rappresentano il legame tra Terra e Cosmo, opere specchianti che danno vita a prospettive deformi e grandi pietre di ardesia ricoperte di blu intenso poste nel Piano Nobile a conclusione del percorso espositivo. La mostra “Untrue Unreal” a Palazzo Strozzi rappresenta il primo confronto diretto tra l’artista e un edificio della cultura rinascimentale che lo ha portato a confrontarsi con i limiti di una struttura chiusa e sui concetti di membrana esterna e rivestimento. Aperta fino al 4 febbraio 2024, le opere kapooriane formano una delle esposizioni di arte contemporanea più interessanti a livello internazionale e certamente un connubio inedito con lo storico palazzo che la ospita nel cuore di Firenze.