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Lifestyle

“Bar Stories On Camera” la Nuova Mostra in Galleria Campari

Il rito dell’aperitivo si racconta in tre fotografie dalla nuova mostra di Galleria Campari.

Società, classe, eleganza, ma anche convivialità e riposo, l’aperitivo è una parentesi di distensione nazionale che si apre a Milano sul finire dell’800, con l’inaugurazione del Caffè Campari nel 1867 e poi del Camparino in Galleria nel 1915, e che qualcuno si è sempre scordato di chiudere. Questa è la sua storia, attraverso un secolo di grandi politiche e profonde contraddizioni, ma anche di un’Italia in ripresa, frizzante e spensierata. Ampliamo lo sguardo al di là dei confini e assistiamo a una tensione generalizzata all’evasione edonistica, per cui anche gli altri paesi, contagiati dal fascino del quieto vivere all’italiana, si lanciano nella corsa al bello e al godibile comodamente seduti a un tavolino da bar. È un momento di pura vitalità e dinamismo che racconta di una quotidianità idilliaca, in tutte le sue inconciliabili incoerenze.

Campari, da sempre testimone di un fenomeno sociale che è stato, ed è ancora, pilastro fondante dell’identità del nostro paese, ha scelto di rendere omaggio al mondo del bar con una nuova mostra negli spazi della Galleria presso la sede storica di Sesto San Giovanni, dal titolo Bar Stories on Camera. L’esposizione, visitabile dal 4 ottobre 2023 sino al 30 aprile 2024, sancisce la partnership con Magnum Photos, prestigiosa realtà internazionale nei cui archivi riposano gli scatti, tra gli altri, di Robert Capa, Elliot Erwitt, Martin Parr e Ferdinando Scianna, volti indelebili della grande fotografia novecentesca. Delle 90 testimonianze in esposizione, raccolte in parte dall’Archivio Storico Galleria Campari e in parte firmate da 24 fotografi internazionali di Magnum Photos, ne abbiamo selezionate tre che ben si prestano a tracciare un profilo evolutivo dell’iconico rito dell’aperitivo, tre fotografie che per soggetti ritratti e possibili letture tra le righe aprono la mente a nuove interpretazioni del passato e modelli estetici rivoluzionari per il futuro.

Milano, Italia. Bar Campari. 1919-20. Galleria Campari Archive

Lo scatto realizzato a Milano si colloca facilmente nelle quattro sezioni di cui si compone la mostra (Sharing Moments, Bar Campari, The Icons e Campari Memories) e a modo suo vi dà il benvenuto nei Ruggenti anni ’20: quelli del jazz a tutta birra, dei vestiti sfrangiati che si accorciano sempre di più, del bob cut e del Proibizionismo Americano. È quando le flappers, elegantissime e sfrontate icone della femminilità controcorrente dell’epoca, sfidano il bon ton fumando in pubblico e indossando vestiti maschili, si siedono al bancone senza incrociare le gambe e ordinano Side Car e Pink Lady. In questo contesto Campari esplora il contrasto tra modernità e tradizione, tra le possenti colonne della Galleria sotto cui dimora il Camparino e la contemporaneità caleidoscopica delle insegne al neon dei nuovi locali, i “bar moderni”.

Miscellaneous. USA. New York City. 1955. © Elliott Erwitt / Magnum Photos

New York, New York…quasi si sentono le voci di Liza Minnelli e Frank Sinatra in questo frame di vita quotidiana in cui il fotografo si inserisce inosservato come un qualsiasi cameriere. Due donne che rappresentano la grande contraddizione di un paese relativamente neonato, graziosissime nei loro abiti uguali e profondamente femminili, ordinano sedute al bancone nello stesso momento in cui a più di mille miglia di distanza, in Alabama, l’attivista Rosa Parks si rifiuta di cedere il suo posto a sedere sull’autobus a un cittadino bianco. Si legge una connotazione sociale del bar come luogo di aggregazione, svago, scambio e “cambio” culturale. Il locale qui è quello del brunch infrasettimanale, del caffè americano sorseggiato aspettando la coincidenza, del Bitter e del Cordial Campari che infuocano le serate nei diners con il colore della Red Passion.

BELGIUM. Brussels. 1981. © Harry Gruyaert / Magnum Photos

Approdiamo infine negli anni ’80 e nell’epoca delle fotografie a colori, come questa i cui protagonisti rappresentano un intero filone tematico di personaggi che vivono la loro quotidianità e il loro stare insieme con la spensieratezza di un aperitivo tra amici di vecchia data. Si pone l’accento sulla trasversalità del fenomeno bar, che attraversa parallelamente le età, i generi, i ceti sociali e le professioni raccogliendo tutto il meglio dell’umanità dietro a una flute di champagne o un tumbler di persistente Bitter rosso acceso. È lo scatto in cui i più faranno meno fatica a riconoscersi, ci vedranno forse una foto dei genitori o il ricordo personale di un cocktail bevuto durante una golden hour di quarant’anni fa, la cui traccia resta vivida come il sapore che sentite ancora in fondo alla gola.

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