Scrivere di Frida è difficilissimo. Innanzitutto perché è un’istituzione, un locale che ha cambiato la storia del quartiere in cui si è insediato, Isola. Per la precisione via Pollaiuolo, civico 3. Una zona che ormai associamo alla dinamicità, all’evoluzione e alla grande varietà di bistrot che la popolano. Eppure oltre 10 anni fa, quando Frida ha aperto le sue porte, Isola era molto meno conosciuta. Era una parte di Milano legata alla vita lavorativa e produttiva più che al leisure. Ed è proprio da un’ex area industriale che nasce il locale, sfruttandone al massimo i grandi spazi e ponendosi come punto di incontro. Questo è un altro motivo per cui scrivere di Frida è difficilissimo. Non si lascia inquadrare. Sfugge, riunisce, incanta.
Frida non è soltanto un cocktail bar né un ristorante. Non è nemmeno un museo né un mercato. Frida è una piazza. E come ogni piazza è assolutamente popolare. A partire ad esempio dal suo concept museale: pareti libere, pronte ad accogliere i disegni di chiunque abbia voglia di esporli. Il meraviglioso dehor esterno, poi, ospita vari artigiani, trasformandosi in un vero e proprio mercato domenicale dove è possibile acquistare capi d’abbigliamento, oggetti di design, vinili e pezzi handmade.
Dopo lo shopping o un semplice giro per curiosare tra le bancarelle, è impossibile trattenersi dal prendere posto nei tavolini del cortile coperto, circondato da piante rampicanti. Il menù è perfetto per il brunch: primi piatti, portate a base di uova, panini e insalate. Io vi consiglio di viziarvi con il club sandwich. La carta per cui il locale è davvero famoso, però, rimane quella dei cocktail: in tutto sono 80, serviti come aperitivo dalle 18 in poi e accompagnati da alcuni assaggi. Gli ingredienti utilizzati sono davvero particolari, come per esempio l’assenzio. Il bar prosegue poi fino a notte fonda ed è sempre affollato grazie a prezzi assolutamente competitivi, che rendono Frida una mosca bianca all’interno del panorama milanese.
Ad accomunare le molteplici vesti di Frida è il clima rilassato e informale che invoglia a rimanere, a chiacchierare e conoscere sempre nuove persone. Lo consiglio assolutamente per una serata tra amici, per un cocktail dopo cena e in generale per chiunque abbia voglia di immergersi nella storica Milano da bere, che non smette mai di evolversi.