E’ stato Ernest Raymond Beaumont Gant ad aprire il primo tiki bar tra le pieghe degli anni ‘30, sotto il sole di Los Angeles e di un’America disillusa che si lasciava alle spalle il Proibizionismo. Don The Beachcomber (così si faceva chiamare), ha per primo condito la sua proposta di ristorazione con l’esotismo raccolto nei lunghi anni di lavoro nei Caraibi, realizzando a Los Angeles un luogo unico, che per la prima volta portava il cliente di città a vivere un’esperienza totalmente immersiva. La tiki mania ha vissuto un periodo d’oro fino agli anni Settanta e oggi sembra ritrovare nel mondo uno spazio di grande interesse. A Milano, dove ancora non si può surfare ma si possono cavalcare le onde di un’instancabile mondanità, la voglia di esotismo contagioso si è (finalmente) materializzata sul Naviglio Grande sotto il nome di Rita’s TIKI ROOM: un gate gastronomico con direzione Hawaii.
Il nuovo cocktail bar della crew del Rita, unico nel suo genere, è una vera evasione dalla bolla della quotidianità: ci fa sentire all’ombra di una palma su un’isola sperduta nell’Oceano. La location, infatti, è un microcosmo di colori, materiali, immagini, figure e forme che creano un piacevole vortice di stravaganza, spazzando via in un attimo l’atmosfera frenetica e l’architettura metropolitana a cui siamo abituati. Per realizzare questo sogno ad occhi aperti i ragazzi del Rita si sono affidati ad un grande professionista e amico di vecchia data. Matteo Oioli, set and props designer per programmi televisivi quali Amici e grandi eventi: Olimpiadi di Torino 2006, Sochi 2014 e quelle asiatiche del 2016 e Aimag 2017. Matteo ha capito perfettamente il desiderio di creare un luogo autenticamente tiki e di grande impatto visivo. E’ riuscito a sfruttare l’ampia altezza dello spazio e riempirlo di elementi che saltano agli occhi lentamente, mostrando a poco a poco i dettagli delle finiture e dei materiali.
Scorci di pareti in cocco intrecciato, nasse che pendono dal soffitto, corde, mastodontici lampadari di bambù, carte da parati in jungle style, vimini, sedie e tavolini colorati, un delizioso dehors, ventilatori dal tocco vintage, dettagli insoliti (le foglie di cocco appese, lampade in yuta, una canoa gigante realizzata a mano per citarne qualcuno) e un numero indecifrabile di piante sparse qua e là: ed ecco che il set perfetto per un aperitivo, una cena o un after dinner tropicale è servito. È difficile, poi, non notare i 15 metri di bancone in ottone ossidato con rifiniture in legno che serpeggiano tra le sale e l’impattante angolo total green con tanto di tiki intagliato dallo specialista Paul Campese che ha riprodotto fedelmente il logo del locale (ideato da Paperplane Factory).
E se gli interni costringono gli occhi a una continua sorpresa, ad appagare gli altri sensi ci pensano bar e cucina. Il menù food del Rita’s TIKI ROOM è una fucina di proposte fantasiose. Una ventina di piatti realizzati con la consulenza di Eugenio Roncoroni – chef e proprietario di Al Mercato Ristorante, Burger Bar e Noodle Bar. Gli snacks sono perfetti da condividere per togliersi piccole voglie ma non mancano main courses succulenti che mixano sapori cantonesi e polinesiani. Partite ad esempio condividendo delle ostriche giganti fritte con salsa tartara, lumpia fatti in casa (spring rolls di maiale e verdure) o le house fries con banana ketchup e crème fraiche; segnatevi le alette di pollo piccanti con salsa ranch per poi passare ad assaggiare i coconut curry noodles, i tacos di platano fritto o il degno di nota Maialino Kalua.
La vera novità riguarda indubbiamente il mondo miscelazione proprio per la possibilità di provare le ricette originali di Don The Beachcomber che costituiscono l’essenza del Tiki. Fog Cutter, Painkiller, Krakatoa, Hurricane, Mai Tai sono solo alcuni di quelli che non potete perdervi e che come da scuola Rita sono realizzati con ingredienti homemade di alta qualità. C’è inoltre una selezione di drink frozen e vecchie glorie del Rita che già negli anni 2000 rispecchiavano le caratteristiche dell’influenza tiki. Il Rhum fa da padrone indiscusso in quella che può essere definita la prima vera e propria rhum house di Milano insieme a una piccola selezione di distillati classici.
“Stay tiki, enjoy!”: adesso sapete dove andare per mordicchiare allegria e sorseggiare spensieratezza.