Milano è indubbiamente una città che sa sempre stupire, che cela inaspettati giardini segreti, location modernissime accanto a resti romani e corti nascoste. E ancora una volta ci lascia a bocca aperta quando, oltre un vecchio portone, in una di quelle viuzze intorno alla Basilica Sant’ Ambrogio in cui ti aspetti di incontrare da un momento all’altro Renzo Tramaglino che scappa dall’assalto ai forni, trovi invece la magica location di Romanengo. Si tratta della confetteria più antica d’Italia, fondata a Genova nel 1780, che da poco più di un anno ha aperto in via Caminadella, nel cuore del centro storico milanese. Regno del cioccolato, delle spezie e delle viennoiserie, è declinato in vari spazi, tutti con un’estetica deliziosa: a fare da quinta alla Corte, caffetteria e sala da tè, ideale per una colazione raffinata o una golosa pausa pomeridiana, sono le due botteghe su strada, una confetteria e una spezieria.
Ma andiamo con ordine, e cominciamo proprio dalla Corte, segretamente custodita all’interno una casa di ringhiera vecchia Milano, tanto che da fuori quasi si fatica a trovarla (bisogna semplicemente suonare il campanello), cosa che del resto non fa che aumentare il suo fascino. All’interno vi accoglie un raffinato salotto, tutto declinato sui toni del verde petrolio, con pennellate di ocra, un luogo intimo e degagé, dalle luci calde e soffuse, in cui fermarsi per prendersi una pausa dalla frenesia cittadina. Qui si servono specialità per la colazione d’ispirazione francese: croissant e pain au chocolat, cannelé, ma anche budini di riso e crostatine di frutta, pregiate miscele di tè, tisane e infusi, e una piccola selezione salata per il lunch.
Affacciata su strada, alla destra della Corte, la Confetteria è una bomboniera dall’aria vintage piena di dolcezze, il sogno diventato realtà di ogni bambino e di ogni goloso, di qualsiasi età. Proprio come le confetterie di una volta, pullula di frutta candita (eccezionali i clementini ricoperti di cioccolato) fondants alla menta, alla rosa e alla viola, cioccolatini di ogni tipo, gocce di rosolio e un assortimento di confetti, non solo a base mandorla, ma anche pinoli e pistacchi, scorza di cannella, cardamomo, e poi biscotti, confetture e tutto ciò di più godurioso possiate pensare.
Alla sinistra della Corte, anch’essa affacciata su strada, c’è invece la Bottega delle Spezie, che richiama alla memoria le origini di Romanengo, realtà nata a fine 1700 proprio con il commercio delle spezie dall’Oriente. È un altro luogo incantato: entrando si resta subito inebriati dai profumi e dai colori dei tesori qui custoditi: erbe aromatiche e spezie esotiche, diversi tipi di curry e di pepe, tra cui il pregiato pepe bianco del Vietnam, e rare miscele come il Garam Masala, il Chimichurri BBQ, il Ras el Hanout, oltre tè pregiati, tisane e infusi, provenienti da Africa, Asia e America. Anche l’estetica e gli arredi rimandano ai vecchi spezieri, seppure rivisitati in chiave contemporanea: pareti rosso mattone costellate da nicchie ospitano grandi barattoli di vetro e ceramica. E perfino la disponibilità e la preparazione di chi ci lavora sembrano appartenere a un’altra epoca.
Chicca finale, poiché, se non l’aveste capito, da Romanengo gusto ed estetica vanno indiscutibilmente a braccetto: quando acquistate qualcosa vi viene consegnato nell’iconica confezione dall’incarto blu chiusa da uno spago bianco, che si rivela perfetta anche per un regalo originale e raffinato.