Se siete alla ricerca di un posticino intimo e accogliente per un appuntamento romantico o una cena diversa dal solito, Sakeya è il luogo giusto. Nascosto in una traversa di corso Genova, in via Cesare Da Sesto 1, il locale è al contempo cocktail bar, bistrot e sake shop.
Appena entrati sentirete subito il bisogno di guardavi attorno, catturati dai curiosi dettagli, dai mattoni a vista e dall’atmosfera calda e intima, resa tale dal tocco raffinato di Flavio Angiolillo (Mag Cafè), che non lascia nulla al caso: l’arredamento della sala cocktail, infatti, è interamente composto da pezzi di antiquariato provenienti da mercatini dell’usato giapponesi, scelti durante un viaggio a Tokyo.
Delicato o corposo, fresco o secco, fermo o mosso: da Sakeya il protagonista è ovviamente il sake, in tutte le sue possibili varianti (Sake Ya significa letteralmente proprio “casa del sake”). Le etichette presenti in lista sono infatti più di 150, provenienti dalle 47 prefetture giapponesi. Il locale, che vanta la più ampia selezione di sake in Europa, nasce dalle menti del Sake Sommelier Lorenzo Ferraboschi (Responsabile Italiano della Sake Sommelier Association) e della sua compagna nel business e nella vita Maiko Takashima; la coppia è inoltre fondatrice della startup Sake Company, ad oggi il principale distributore italiano di etichette di alta gamma. Il progetto del locale gode inoltre del patrocinio diretto delle prefetture giapponesi, interessate a promuovere all’estero il proprio territorio e le proprie tradizioni.
La mission di Sakeya è dimostrare la versatilità di una bevanda fino a qualche anno fa ancora poco nota nel nostro paese: la stessa cucina offre proposte in abbinamento ai sake in lista, con materie prime ricercate e di ottima qualità, volte ad esaltare il sapore del calice che sceglierete. Lo staff, infatti, è interamente composto da Sake sommelier, che sapranno consigliarvi sia che siate neofiti o degustatori abituali. Il servizio è professionale e appassionato ma mai invadente. Oltre alle etichette e agli ottimi drink dei mixologist Alessio e Jacopo, classici o a base di sake (kanpai! Gli abbinamenti e la presentazione vi lasceranno a bocca aperta), è possibile degustare anche una selezione di birre artigianali e whisky rigorosamente giapponesi.
Passando alla sala bistrot, dominata da uno scaffale a tutta parete sul quale sono esposte, illuminate, centinaia di bottiglie di sake, e da una bellissima cartina che illustra le regioni giapponesi, una volta accomodati vedrete sfilare adorabili piattini di ceramica di Kyoto con le delizie dello chef Masaki Inoguchi (affiancato in cucina dal “giapponese adottivo” Andrea Piga e più recentemente anche dallo chef Takashi Kido). In particolare vi consigliamo il polpo in tre cotture su letto di potado salada e polvere di bonito servito con salsa takoyaki e mayo giapponese, gli spiedini cotti su brace al carbone (tra i quali spicca quello di Wagyu, carne di manzo pregiatissima, tipica della zona di Kyoto) e il sushi al branzino.
Che sia per un drink o per una cena, una cosa è certa: Sakeya mantiene la sua promessa di esperienza giapponese a 360 gradi, perché uscirete dal locale arricchiti culturalmente, chiedendovi se nel mentre qualcuno non vi abbia teletrasportato di nascosto a Tokyo.