Bologna è unica anche nel suo linguaggio. Sotto le Due Torri, quando uno vorrebbe comprare qualcosa di carino a poco prezzo, dice che sta cercando una “bazza”. Chi ha fiuto per gli affari può trovare veri e propri tesori in saldo nei tanti mercati cittadini, come quello famoso della Montagnola in Piazza VIII Agosto dove, accanto a cianfrusaglie e vestiti della nonna, potete mettere le mani su jeans Levi’s degli anni ’80, giacche di Prada e trench di Burberry.
Ma per arricchire il guardaroba di abiti retrò non esistono solo le bancarelle. Sono tanti, infatti, i negozi che hanno fatto del vintage uno stile di vita e che affollano gli scaffali di capi senza tempo. Dalla boutique di lusso, che tratta solo Moschino e Chanel, alla bottega di sartoria, che rimette a lucido vecchi fondi di magazzino, il mondo del “riutilizzo” è vario e accontenta tutti i gusti (e tutte le tasche). Il vintage, però, non si ferma alla moda. È un modo di vivere e di guardare al passato che investe a pieno la società. E, per di più, vi assicura di possedere pezzi unici ed evitare lo spiacevole imbarazzo di avere le stesse cose dei vostri amici, che sia un vestito o un lampadario. Così, se siete stanchi del solito arredamento, perché non dare un tocco di originalità con una poltrona déco? Su cui rilassarvi, magari, mentre ascoltate il vostro album preferito su vinile.
Un mood che trova nel capoluogo emiliano, città di arte e storia, una delle sue culle predilette. E noi non potevamo che selezionare i migliori negozi vintage di Bologna. Vi sembrerà di essere saliti sulla macchina del tempo.
LA LEONARDA
Via San Leonardo, 2/A
Comprare vintage non è solo una questione di stile. Chi riutilizza vestiti, spesso, lo fa per aiutare l’ambiente e gli altri. Un motivo che, senz’altro, vi spingerà a entrare a La Leonarda, la boutique di Piazza Grande, una no-profit che usa i ricavati per assistere le persone senza dimora. Un progetto così bello da finire anche sul New York Times, nella rubrica 36 hours in. In questo negozio, troverete fondi di magazzino a prezzi stracciati, ma anche libri e dischi. Non sarete mai stati così fieri di aver fatto shopping.
FRIPERIE
Via San Vitale, 49/A
“Friperie” è come i francesi chiamano i negozi che vendono abiti di seconda mano. Un nome che suggerisce la raffinatezza con cui Elisa e Cecilia, le due proprietarie, cercano di soddisfare i gusti di chi è alla ricerca di un capo unico. Nella loro boutique, si incrociano stili diversi, dagli anni ’40 agli anni ’90, riletti in chiave moderna e con una particolare attenzione alle ultime tendenze. E quando andrete a provarvi un capo, ecco un ascensore vintage trasformato in camerino. Fare shopping qui è un’assicurazione sulla vita (del vostro guardaroba): sarete sicure di non incontrare mai nessuna con il vostro stesso vestito.
FRATELLI BROCHE
Via San Vitale, 54/D

Photo Credits ©Davide Garagnani
Una miniera d’oro del vintage. Accanto agli oggetti più pop e commerciali, presenti in negozio, i Fratelli Broche hanno creato un atelier-museo che ospita veri e propri tesori, dai gioielli più preziosi ai vestiti delle grandi griffe, come Moschino, Prada e Chanel. Ogni pezzo è selezionato personalmente dai titolari che, proprio per questo, sono in grado di affascinarvi con la storia di ogni capo. I Fratelli sono anche performer di teatro contemporaneo e, nella loro boutique, è possibile noleggiare articoli e abiti per set cinematografici e shooting di moda. Ciak, si gira.
DODIDÌ VINTAGE
Via Andrea Costa, 119/C
«L’eleganza non consiste nell’indossare un vestito nuovo», parola di Coco Chanel. Ma anche di Donatella, in arte Dodì, che ha preso in prestito questo aforisma per farne il motto della sua boutique. Qui, anche l’arredamento è composto da materiali di recupero di altri famosi negozi bolognesi, mentre fra gli scaffali si affollano completi vintage. Da Dodidì, potete vendere anche i capi che non usate più, oltre a rinnovare il guardaroba con abiti di un’altra epoca. Magari confezionati su misura, grazie a un servizio di sarte. Cosa volete di più?
FREAK ANDÒ
Via delle Moline, 14/c
Un nome, una garanzia. “Freak andò”, infatti, è un neologismo bolognese, un concetto intraducibile in qualsiasi altra lingua: si usa per indicare un ammasso di cose senza un ordine preciso, un po’ di tutto piazzato qua e là per caso. Il proprietario, Maurizio Marzadori, si definisce un “modernauta”, un collezionista d’arte col pallino del nuovo antiquariato del Novecento. In più di 30 anni, fra mercatini e aste, ha raccolto così tanti tesori da allestire un museo. Oltre a visitare le collezioni, nel negozio potete trovare pezzi unici per la vostra casa, come bellissimi divani Biedermeier o credenze Art déco. “Il meglio e il peggio di tutto”, recita il suo sito. Proprio un freak andò.
DELTA-BO PROJECT
Via Riva di Reno, 79/B
In quello che una volta era un deposito di sale sulle rive del fiume Reno, Davide Deserti ha creato un mausoleo del modernariato. L’ingresso in discesa vi catapulta in uno spazio in cui gli oggetti sembrano animati, fra tavolini, abatjour e poltrone dai mercatini di tutta Europa. È facile perdere la cognizione del tempo mentre si ammirano le diverse stanze, in una vera passeggiata nel tempo. I pezzi sono accostati con cura e con uno stile originale che vi farà venire voglia di sperimentare anche a casa vostra. D’altronde, non è questa la magia del vintage?
DISCO D’ORO
Via Galliera, 23
La musica coltiva, forse, l’idea più romantica di tutto il vasto mondo vintage. Perché, mentre un vestito di qualche decennio fa torna spesso di moda o arredare casa con un mobile déco non è poi così strano, i vinili sono ormai considerati tecnologia aliena dalle nuove generazioni, cresciute a download e iPod. Ascoltare il proprio artista preferito con il giradischi, invece, appassiona ancora tanti vecchi sognatori che, a Bologna, hanno un punto di riferimento nel Disco d’oro. Aperto da più di 40 anni, qui il fascino della puntina è rimasto sempre lo stesso e, fra album indimenticabili e vinili usati, si organizzano anche dj set. Un tempio della musica da cui sono passati Red Ronnie, i Gaznevada e gli Skiantos. E poi diciamocelo: ascoltare musica col giradischi è tutta un’altra storia.