Se gli impegni familiari vi costringessero a rimanere in città durante le festività natalizie, non preoccupatevi, avrete una sorpresa in più. Dopo la corsa a comprare il regalo dell’ultimo minuto per quell’amico di cui vi siete dimenticati e una visita ai parenti, potrete scoprire un regalo che darà lustro alla città di Milano e che contribuirà a renderla ancor più una vetrina luminosa agli occhi di turisti e appassionati. Il 21 dicembre apre infatti Osservatorio in Galleria Vittorio Emanuele II, lo spazio espositivo fotografico e di arti visive della Fondazione Prada.
Al quinto e al sesto piano della Galleria, affacciato proprio sull’ottagono (luogo simbolico di incontro, scambio e passaggio nel centro di Milano), viene allestito un ambiente di circa 800 metri quadrati che accoglierà mostre, eventi, installazioni artistiche, fotografiche e visive. Questo spazio sarà interamente dedicato all’analisi delle nuove tendenze nel mondo della fotografia, costantemente interconnesso con altre discipline e soprattutto parte integrante della comunicazione digitale, contesto nell’ambito del quale si vogliono esplorare le implicazioni culturali riguardo all’uso delle immagini e loro relativa produzione.
Questo nuovissimo polo culturale e museale apre i battenti con un interessante “regalo natalizio” da parte di Fondazione Prada: “Give Me Yesterday” di Francesco Zanot. L’esposizione raccoglie opere fotografiche e visive di alcuni tra i più importanti artisti italiani ed internazionali.

Esposizione: Give Me Yesterday
Un tassello in più per arricchire il panorama artistico e culturale meneghino, in una delle cornici più belle, storiche, vibranti e suggestive di Milano. Con Osservatorio, la Galleria Vittorio Emanuele si avvicinerà all’arte contemporanea: stucchi e intarsi ottocenteschi verranno affiancati da nuove forme artistiche creando un legame fino a oggi apparentemente distante e impossibile.
Come in un gioco di incastri, l’architettura delicata e imponente della Galleria e il modernismo di Osservatorio andranno a raccontare insieme la storia dell’arte nazionale e internazionale, aggiungendo un ulteriore frammento al già vivo mosaico artistico milanese.
Photo Credit: Agostino Osio, Delfino Sisto Legnani e Matteo Cappelletti.