La città eterna, popolata di arte, cultura e bellezze ineguagliabili, ogni mese offre esperienze di lifestyle da non lasciarsi sfuggire. La nostra redazione ha selezionato per voi le cinque mostre più interessanti da vedere a Roma a marzo, per regalare ad ogni lettore la possibilità di fare un tuffo nella cultura e accompagnare l’arrivo della tanto attesa primavera con un po’ di cultura.
Cosa aspettate a scoprire i gioielli artistici che offre la Capitale? Tra impulsi internazionali, simbolismo, e nuove scoperte tutte all’italiana, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Reality Optional – Galleria D’Arte Moderna
Via Francesco Crispi, 24
I Miaz Brothers debuttano alla Galleria d’Arte Moderna con l’innovativa esposizione “Reality: Optional”, un dialogo tra le loro opere sperimentali e i capolavori del Novecento della collezione pubblica della GAM. Il progetto celebra il centenario dell’istituzione della Galleria d’Arte Moderna, inaugurata nel 1925. Attraverso circa 60 opere, i Miaz Brothers reinterpretano maestri come Giacomo Balla e Auguste Rodin, sfocando i confini tra realtà e immaginazione. Il tema della “post-verità” si intreccia a quello della comprensione dell’arte, creando una vera e propria connessione con il pubblico.
Grab the city – Galleria Nazionale d’Arte Moderna
Viale delle Belle Arti, 131
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea presenta “GRAB THE CITY”, una mostra ispirata al Grande Raccordo Anulare delle Biciclette (GRAB), un anello ciclopedonale di 50 km che attraversa Roma. L’esposizione offre una prospettiva multiculturale di Roma attraverso dipinti, sculture, grafiche, e fotografie, insieme a mappe e progetti architettonici. Organizzati in cinque temi – Memorie, Corpi, Nature, Immaginari, Comunità – gli elementi esplorano il GRAB come dispositivo sostenibile che rivela la bellezza e la storia nascosta della città.
Drive me Acid – MLAC
Piazzale della Minerva
Il MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma presenta “Drive me acid”, a cura di Niccolò Giacomazzi, in mostra dal 23 febbraio al 21 marzo 2024. La mostra espone le opere di dodici artisti figurativi italiani di età inferiore ai 35 anni, provenienti da varie località della penisola, offrendo uno sguardo sulla scena emergente della pittura italiana. Il progetto, sostenuto da Contemporary Cluster in collaborazione con la Collezione Fabio Frasca, esplora tematiche legate alla contemporaneità e riflette sul ruolo dell’individuo nell’indagine artistica, contribuendo così alla crescente affermazione della pittura figurativa.
Burning Blue – Contemporary Cluster
Palazzo Brancaccio, Via Merulana, 248
Contemporary Cluster presenta “Burning Blue”, la prima mostra personale dell’artista iraniano Habib Farajabadi in Italia. Le sue opere, realizzate con materiali insoliti come unghie, legno e spazzole, esplorano forme astratte, concentrandosi su linee, forme e colori. L’uso del carbone conferisce espressività, mentre il blu cobalto domina la scena, creando un’atmosfera fredda e misteriosa. Farajabadi, scultore oltre che pittore, crea veri e propri contrasti tra corpi colorati e teste minacciose, rievocando, attraverso le sue suggestive opere, il Periodo Blu di Picasso. L’invito è quello di riflettere sulle complessità socio-politiche globali ed esplorare il confine tra realtà e immaginazione.
Frutteto. Il breve archivio del dono – AlbumArte
Via Flaminia, 122
La curatrice Lýdia Pribišová, dopo il successo al Padiglione Slovacchia alla Biennale di Venezia, presenta la prima mostra in Italia di Martin Piaček. Intitolata “Frutteto: Il breve archivio del dono,” la mostra espone la sua visione unica sulla frutticoltura, trasformando l’ambiente espositivo in un riflessivo spazio simbolico. Piaček, noto per esplorare storia, identità e narrazioni storiche, rivolge il suo sguardo alla connessione tra natura, arte e persone attraverso un frutteto nel villaggio di Rajka. Il progetto invita a riflettere sul nostro rapporto con la natura e il ruolo dell’arte nella contemporaneità.