Situato nel quartiere Isola in una via defilata alle spalle di un altro locale storico, il Deus Ex Machina, sorge l’Osteria delle Commari, ristorante romano con sede anche nella capitale. Appena entriamo, l’ambiente familiare con pochi coperti ci fa riscoprire la bellezza di cenare in un’atmosfera meno caciarona di quello che ci si aspetterebbe; e questo, a mio parere, depone molto a suo favore. L’altro aspetto non banale che si noterà subito dopo è che si riesce a mangiare in modo sostanzioso senza avere la sorpresa di alzarsi da tavola ancora affamati.
L’immagine rappresentativa del locale è quella di due commari dalla silhouette rotonda e piuttosto rassicurante di chi con olio di gomito impasta, cucina, sforna e con amore prepara i piatti che serve agli avventori. Il personale tutto, dal padrone di casa ai camerieri, è molto cordiale e preparato: anche davanti all’indecisione di un cliente sanno esattamente cosa consigliare e indirizzare la scelta che non viene delusa nelle aspettative.
“L’idea è quella di un ambiente familiare gestito con professionalità”, raccontano i fondatori, “proponiamo una cucina casalinga e raffinata allo stesso tempo”. Il menù è composto dai piatti tipici della tradizione romana potendo contare su materie prime di stagione decisamente notevoli: il guanciale croccante, il cartoccio di carciofi, la coda alla vaccinara e gli antipasti assolutamente sopra le aspettative; la pasta fresca fatta in casa chiude il cerchio perfetto dei sapori rivelato soprattutto nella consistenza al palato.
I piatti che ci hanno colpito oltre all’amatriciana, la gricia e la cacio e pepe sono: la pasta menta e pecorino, ottima, i fusilloni guanciale, pachino e carciofi, il filetto di baccalà pastellato e l’immancabile supplì. Tutte le portate compiono un autentico viaggio di sapore tra le terre romane senza la nostalgia di trovarsi lì … manca solo la passeggiatina finale con il fresco del ponentino ma per il resto l’esperienza che regala l’Osteria delle Commari c’è tutta.