Impossibile vero? Ma è ciò che si propone SlowSud, un posticino nascosto in via delle Asole 4, dove il concept di fondo è quello di abbinare ingredienti genuini a una concezione slow, il tutto in chiave meridionale. Il nome del locale, infatti, è tutto giocato su questa idea innovativa, che incuriosisce.
SlowSud nasce circa un anno fa da un esperimento, così amano definirlo i suoi inventori, ma la formula è in realtà semplice ed efficace: rendere conviviale anche un pasto veloce, rispettando i tempi e la qualità dei piatti.

SlowSud Corso Garibaldi
Sul menù sono presenti piatti della più tradizionale cucina del Sud Italia, presentati in chiave più elaborata ma pur sempre seguendo meticolosamente i passaggi della cara cucina della nonna.
L’ambiente è giovane, informale e dal design piacevole. Ciò che attira subito l’attenzione sono sicuramente i due tavolini provvisti di altalene invece che di una seduta tradizionale: se, come nel mio caso, foste in compagnia della vostra dolce metà, vi consiglio di non lasciateveli sfuggire!

Slow Sud Via delle Asole – Altalene
Dopo questa doverosa introduzione parliamo della cena. L’idea era quella di assaggiare un tipico pasto dai profumi e dai sapori autentici meridionali, e così ci siamo lasciati tentare dai loro primi e secondi piatti, ripromettendoci di tornare per i super dolci in menù, che vanno dal classico cannolo siciliano, alle delizie al cioccolato e pistacchio. Il filo conduttore del menù è la “sicilianità”, ma il percorso gastronomico presenta piatti di altre regioni del sud Italia.
Il nostro “viaggio in altalena” inizia quindi con una “Nuova norma” con salsa di pomodoro tirata 12 ore, e “Il gambero e la vacca”: paccheri con gamberoni saltati, stracciata di burrata, pomodorini datterini. Già dal primo avevamo intuito tutto: le materie prime erano eccellenti e lavorate secondo la tradizione ma con piacevoli e creativi elementi di novità. Il tempo di dondolarsi un po’ e arriva il secondo: “Tunnina 3.0”, tagliata di tonno leggermente scottato su crema di radicchio e accompagnata da un’insalatina di peperoni arrosto e carciofi a crudo: sublime! Un accostamento insolito, ma assolutamente promosso. Infine concludiamo con il dolce, un coloratissimo “Tris di cannolicchi”: il “classico” alla ricotta, il golosissimo ricoperto di cioccolato e farcito con ricotta e canditi e il tradizionale a base di decotto di carrubba. Veramente ottimi.
I piatti, oltre che molto gustosi, sono veramente ben presentati, e la calorosa accoglienza da buon “ristorante terrone” è all’ordine del giorno (e della sera). Che dire? N’amu vistu, n’viriamu!