Divertimento: questa è la parola che meglio descrive il ristorante Top Missori. Si diverte il titolare a selezionare i vini della sua vasta e prestigiosa cantina, si diverte chiaramente lo staff in cucina, che gioca con colori, sapori e consistenze e si diverte, di conseguenza, il commensale. Ovviamente, perché le cose funzionino, come in questo caso, alla base del divertimento devono necessariamente esserci passione, know-how e tecnica.
Ma partiamo dall’inizio: Top Missori, come suggerisce il nome, si trova in Piazza Missori, location centralissima e di prestigio, ma anche arma a doppio taglio. I milanesi, infatti, a meno che non ne valga proprio la pena, difficilmente scelgono di andare a cena sotto le guglie del Duomo, perché i food district più cool sono altrove, è considerata una zona troppo turistica, perché non si trova parcheggio. Ma il Top Missori vale effettivamente la pena, come ben sanno i tanti clienti abituali che negli ultimi anni lo hanno scelto soprattutto per la sua incredibile offerta enologica, e da qualche mese, anche per quella gastronomica. In un menù che non ha nulla da invidiare a quello delle insegne fine dining più conosciute, fantasia, estetica e tecnica si sposano egregiamente risultando in una proposta gastronomica in cui si percepisce la sinergia tra sapori nazionali e internazionali, suggestioni contemporanee e…qualche azzardo. Non ha paura di sperimentare la brigata di Top Missori; spolvera caffè sulla cacio e pepe, propone un ménage à trois tra zucca, gorgonzola e animelle, e per accompagnare la spalla di cervo, serve una tazza di brodo al ginepro e cannella e un piccolo amuse bouche ai funghi, a rievocare i sapori del bosco.
Tra i piatti da non perdere i Cappellacci ripieni di cipolla, verza e gamberoni ed estratto di cozze in rosso, un vero concentrato di mare, in grado di incantare le papille gustative e trasportarci direttamente su un trabocco, e il Petto di piccione cbt, ala arrosto, coscia confit ripiena di frattaglie, semola grigliata, melanzane al pesto, che declina in maniera personale un piatto della tradizione popolare ormai sdoganato a proposta gourmet. Ma non aspettatevi di andare da Top Missori e ritrovare questi piatti esattamente come ve li descriviamo o come li vedete nelle foto, perché ogni giorno lo chef cambia qualcosa, a seconda della reperibilità e della sua fantasia; del resto, come dicevamo all’inizio, qui ci si diverte.
A maggior ragione, se si ha l’occasione di assaggiare una delle 500 etichette presenti nella carta dei vini: un patrimonio enologico selezionato con criterio e lungimiranza, che va dagli champagne ai grandi vini della tradizione italiana, tra cui si nascondono anche annate prestigiose, così come nomi di nicchia, solo per intenditori. La cosa bella è che tutte queste viticole meraviglie, grazie all’utilizzo della tecnica Coravin, che permette di versare il vino senza stappare la bottiglia, possono essere ordinate anche al calice.