Rimango sempre basita quando sento affermare “so io dove mangiare del buon pesce a Milano” e poi la frase non si risolve in “alla Trattoria del Pescatore”. E incredibilmente scopro gente che non c’è stata. Ancora ancora posso giustificarli se hanno provato a prenotare all’ultimo per un venerdì o un sabato sera e non ci sono riusciti… ma non ammetto altre scuse.
La Sardegna qui è nell’arredamento, in tavola, alle pareti, in bocca. A Milano dal 1976 ma i prodotti tipici arrivano sempre e solo da là. Non so davvero da dove cominciare. Dall’antipasto crudo o cotto della casa? Se è stagione non mancate le alghe (sarde) fritte: sembrano coralli verdi, morbide e croccanti, in una parola… deliziose! Per i primi c’è l’imbarazzo della scelta. Lo spaghetto vongola e bottarga è unico. I maccheroncini della casa con spada, peperoni, gamberetti e pomodorini sono sublimi, se disponibile anche lo spaghetto ai ricci di mare non è secondo a nessuno o, se cercate il classico, ci sono sempre gli spaghetti allo scoglio al cartoccio.
Qui se chiedete un pesce (di qualsiasi tipo) pescato (mica di allevamento) fatto alla loro maniera non potrete mai pentirvene. In guazzetto, alla griglia, in umido, con patate… la scelta dipende solo dal vostro palato. Ricordo perfettamente la volta che ho optato per un piatto diverso dal solito… la sogliola. Non ne avevo mai viste di così succulente, grosse e appetitose. Il pane offerto è diavolo tentatore. Una specie di ciabatta lunga, cotta rigorosamente al forno, fragrante, croccante, morbida e profumata vi aspetta languida sul tavolo fin da quando vi accomodate. Tenetene – in ogni caso – un pezzo per la fine del pasto.
Ok, fino a ora abbiamo tergiversato. Non potete davvero, non è possibile, venire qui e non prendere il piatto forte: aragosta alla catalana (che poi è astice ma who cares?). Cotta, tagliata a pezzi, annegata nei pomodori camone freschi, cipolla di tropea e ottimo olio extra vergine. Il pane di cui sopra è indispensabile per fare la scarpetta. Ma lasciatene un pezzetto.
Prima dei dolci o del sorbetto al limone, alla mela verde o al mirto, la casa gentilmente offre del pecorino sardo. Stagionato il giusto. Morbido ma saporito. Avvolgente, piccante e delicato al tempo stesso… ve lo dicevo che sarebbe stato perfetto tenere un piccolo pezzo di pane.
Ora, attaccatevi al telefono e prenotate. Poi mi direte dove si mangia IL Pesce a Milano.