Nell’era del Web 3.0, dove tutto sembra a portata di mano e viaggiare risulta quasi superfluo, esplorare nuovi continenti e immergersi in culture lontane non è più un lusso per pochi. E se da un lato sembra che il piacere della scoperta stia lentamente scomparendo (ormai basta aprire un’app per camminare sulla muraglia cinese o ammirare le cascate del Niagara), dall’altro esiste qualcosa che non si può facilmente reperire online.
Gli odori, i sapori, la bellezza racchiusa nelle piccole cose, resteranno sempre tesori inestimabili. Questo i proprietari di Shiroya l’hanno capito: non è così semplice trasferire il proprio patrimonio culturale e culinario dall’altra pare del mondo senza contaminarne la natura autentica, eppure loro ce l’hanno fatta.
A pochi passi da Campo de’ Fiori, nella brulicante e caotica Capitale dello stivale, si trova una vera e propria gemma culinaria che porta in tavola tutta l’autenticità della tradizione nipponica. Tra donburi, ramen e ravioli fatti a mano, Shiroya si classifica sicuramente tra le migliori esperienze etniche da provare nella città eterna.
Con la sua atmosfera informale ma sofisticata, Shiroya regala ad ogni avventore un viaggio sensoriale che trasporta letteralmente dall’altra parte del mondo, viaggiando di continente in continente per scoprire la vera e genuina cucina giapponese (che ricordate, non è affatto solo il sushi a cui state pensando!).
Shiroya ci ha sicuramente affascinato, con il suo banco a vista, la sua accoglienza calorosa, ma soprattutto con l’inestimabile patrimonio culinario che si ritrova in ogni semplice piatto proposto nel menù, dalle zuppe shirumono, al riso yakimeshi, fino ai gyoza o alla tempura.
Un ristorante da provare per gustarsi un assaggio d’oriente a due passi da casa.