Un Weekend nella Zona di Valdobbiadene, tra Arte, Vino e Colline Unesco

La zona di Valdobbiadene, che sorge sui pendii delle Prealpi venete trevigiane, sebbene ancora considerata un po’ al difuori dei circuiti turistici classici, si colloca in un asse strategico, a pochi chilometri da Venezia, da una parte, e dalle Dolomiti, dall’altra. Tra antichi castelli, borghi tutti da scoprire e vigneti dalla quale si ottiene la più alta espressione del famoso Prosecco di Valdobbiadene Superiore DOCG, è una terra capace di regalare panorami unici, ma anche preziose testimonianze artistiche e architettoniche. Perché allora non programmare un weekend primaverile tra queste dolci colline, che nel 2019 sono entrate a far parte del patrimonio mondiale dell’Unesco?

In questa area, detta “la valle delle bollicine”, la particolare ricchezza del sottosuolo e l’altezza dei vigneti, che si inerpicano fino a quasi 700 metri sul livello del mare, fanno la differenza in termini di qualità. Qui, come in molte altre zone d’Italia, si parla di viticoltura eroica, dal momento che i vigneti si trovano su declivi molto scoscesi e privi di terrazzamenti, e spesso vengono lavorati esclusivamente a mano. Il fascino di queste terre origina anche dalla cura e dall’amore con cui vengono coltivate e dall’ospitalità dei loro abitanti, sempre pronti ad accogliere chi desidera vistarle. Valori questi a cui crede fortemente anche la famiglia Biasiotto, titolare dell’azienda Foss Marai, una delle cantine più radicate nel territorio, specializzata nella produzione di spumanti italiani metodo charmat.

Tappa imperdibile per chi passa di qui è l’attuale sede di Foss Marai, situata a Guia, nel cuore del Valdobbiadene D.O.C.G., al cui interno è stato recuperato e valorizzato l’antico complesso rurale, mantenendo traccia visibile degli ambienti originali. La visita guidata, su prenotazione, dura circa un’ora e comprende un tour della parte produttiva, dell’impianto di imbottigliamento, della sala del Club dei saggi, dove vengono fatte le degustazioni alla cieca, e della bottega dello spumante. È l’occasione giusta per scoprire i vini della cantina, la cui peculiarità è quella di utilizzare, per la produzione dei suoi spumanti, unicamente lieviti autoctoni naturali prodotti internamente, e farsi raccontare dalla famiglia Biasiotto il suo impegno per la valorizzazione della eccellenze geografiche, artistiche e culturali del territorio.

E, a proposito di eccelenze artistiche e culturali, a pochi chilometri da Guia, si trova Possagno, un piccolo borgo situato alle pendici del Monte Grappa, dove nel 1700 nacque lo scultore Antonio Canova. Un sito sorprendente, questo, che ospita la casa dell’artista, con dipinti, incisioni, disegni, i suoi strumenti da lavoro e persino i suoi abiti, e l’annessa Gypsoteca, dove sono visibili i modelli in gesso (al mio occhio profano sono perfetti e praticamente identici agli originali) delle sculture più famose del Canova. Ma ancora più stupefacente è l’imponente chiesa parrocchiale di Possagno, conosciuta come Tempio Canoviano: solenne e maestoso, in stile neoclassico, è ispirato in tutto e per tutto al Pantheon di Roma e custodisce all’interno capolavori come la Pietà in bronzo, l’Autoritratto marmoreo, la Pala dell’altare maggiore e la Tomba dello scultore.

E per passare a un altro tipo di arte, prima di lasciare Possagno è impossibile non fare una tappa alla storica Pasticceria Aurora, dove deliziarsi con la creazione signature della casa: una sorta di maritozzo ripieno di panna, ma con la meringa al posto dell’impasto.

Non è semplice, in particolare se si ha solo lo spazio di un weekend, decidere cosa esplorare in questo territorio così ricco di storia, ma tra i tanti castelli della zona del Valdobbiadene merita una sosta CastelBrando, un vecchio maniero dal fascino gotico, circondato da 50 ettari di parco. Con i suoi 2000 anni di storia è uno dei più grandi e antichi d’Europa: eretto in età romana, nel corso dei secoli fu ampliato e restaurato più volte: dal XII al XIV secolo vi dimorarono i Signori Da Camino, che lo dotarono di una imponente merlatura alla guelfa e di una torre centrale, fu poi per secoli di proprietà dei Brandolini, fino al 1959, anno in cui venne venduto ai padri Salesiani. Nel 1997 è stato acquistato dalla famiglia Colomban, che lo ha riportato al suo massimo splendore. Se sognate di fare un tuffo nel medioevo e risvegliarvi sentendovi come principi o principesse, sarete felici di sapere che oggi è un hotel 4 stelle con eleganti camere e suite, una Spa ricavata da antichi bagni romani, diverse aree museali e un ristorante. Quando si dice “soggiornare nella storia” …

Per restare nel mood, da qui potete proseguire fino all’Abbazia Cistercense di Follina, importante testimonianza di stile gotico in Italia. Sorge sulle rovine di una precedente abbazia benedettina del XII secolo da cui ha ereditato la chiesa a croce latina che custodisce, al centro dell’altare, la pala lignea con la statua in arenaria della Madonna del Sacro Calice, giunta qui probabilmente durante le crociate e ancora oggi oggetto di venerazione. Incantevole il chiostro del 1268, sostenuto da sottili colonne colonnine singole, binarie, a fasci di quattro intrecciati tra loro, con fusti e capitelli tutti differenti e rivestite da simboli.

Infine, è d’obbligo concedersi un’altra (dolce) pausa: del resto vorrei ricordarvi che il tiramisù è nato proprio a Treviso, quindi non stupisce la “vocazione pasticcera” della zona. Alla pasticceria Villa dei Cedri di Valdobbiadene, il patron Massimo Carnio, campione mondiale della Coppa del Mondo di Gelateria 2020 e campione italiano di cioccolateria 2015, vi farà assaggiare creazioni tradizionali stagionali, come panettoni, colombe e uova di Pasqua d’autore e torte moderne che sembrano scalpellate a mano da Canova in persona.