L’Oltrarno pullula di delizie e la Guida Michelin se n’è accorta, segnalando questo ristorantino dall’aria rustic-chic nella sua Guida del 2018. Il Santo Bevitore è il ceppo originario di una famiglia che ha altri due rami: l’osteria Il Santino e il fornaio/drogheria gourmet S. Forno. Tutti luoghi accomunati da una stessa vision ed estetica.
Il locale, all’interno, possiede una sobria eleganza data dagli arredi di legno scuro che una boiserie a mezza parete nobilita, e dalla classica volta a crociera tipica di così tanti locali in città e che non manca mai di far colpo, specialmente se si viene da fuori. A dare ulteriori guizzi è il personale giovanile ma estremamente attento che rende spedito e preciso il servizio.
Il Santo Bevitore celebra la cucina regionale toscana, dando una rinfrescata ai tipici piatti da osteria tramite nuove letture e interpretazioni delle ricette, che vengono portate verso orizzonti più moderni e originali. La maniera migliore di inaugurare qualunque pasto in un posto così è sicuramente provare i formaggi e i salumi. Tra tutti un must sono i pecorini: quello di Pienza classico e quello al tartufo.
Il menù procede con una selezione di zuppe, le più originali delle quali sono sicuramente quella con ceci rosa, calamari e bottarga e il gazpacho verde con bufala e alici marinate. La lista dei primi piatti si svolge all’insegna di una ricercata semplicità, con i sapori del mare o dei formaggi tradizionali che sposano verdure ed erbe aromatiche. Una chiara testimonianza della creatività che anima la cucina.
Nell’area delle specialità dello chef, si trovano però i piatti forti: l’evoluzione dell’insalata di tonno, fagioli e cipolle diventa un piatto raffinato in cui il tonno è marinato, i fagioli borlotti assumono una cremosa consistenza, la cipolla è quella rossa di Tropea e uno strato leggero di maionese all’aneto ricopre il tutto. Altre ottime sorprese le riserva la cacciagione: il coniglio lardellato e la pernice ripiena sono superlative.
Buona parte del contenuto menù possiede il pesce come co-protagonista. Ed ecco arrivare il celebre polpo ubriaco, servito con lenticchie al limone e fagiolini; oppure la cernia arrosto o le altre crudités di pesci di scoglio con zucchine, bisque e salsa all’aglio nero. Non mancano, poi, insalate e ottimi dessert per concludere il vostro pasto.
Quando avrete finito (e se avrete saccheggiato il menù come sappiamo che farete) vi renderete conto di due cose. La prima: avete mangiato come non mangiavate da anni. La seconda: dovrete tornare al Santo Bevitore ogni volta che potrete.