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10 Botteghe Storiche e Ristoranti da Provare a Milano

Dieci ristoranti a Milano per un'esperienza enogastronomica senza tempo, immersi nella tradizione meneghina.

Qualcuno pensa che ai milanesi il cuore si scaldi soltanto davanti a un folder di fatture chiuse a fine giornata, e oggi siamo più che lieti di avere l’occasione di sfatare questa leggenda metropolitana. Per un giorno vestiremo i panni di paladini della più pura tradizione enogastronomica lombarda, addentrandoci nei quartieri, esplorando le corti, e varcando la soglia delle botteghe e dei ristoranti che hanno scritto la storia culinaria di Milano. Di solito dietro ai fornelli c’è una vecchina affabile, con il camice ben stirato e le mani aggrappate a un colossale mestolo di legno: la nonna, la mamma, la zia di qualcuno, che tra le mura di questi templi dorati dallo zafferano avrà il piacere di essere anche la vostra.

Perfettamente in palette con l’elegante veste autunnale della metropoli, il risotto con l’osso buco è la prima, succulenta vivanda in cui affondare la forchetta per scongiurare i pizzicotti del freddo, ma ricordate di lasciare un po’ di spazio per la regina dei secondi piatti, croccante all’esterno e succosa all’interno, la classica cotoletta alla milanese vi riporterà al tavolo di quando eravate bambini. Ci sono 10 botteghe storiche e ristoranti da provare a Milano se ci vuole davvero immergere nella sua tradizione enogastronomica, vere e proprie case del gusto dove la qualità dell’esperienza è garantita dal tempo.

Al Mercante

Via Cesare Cantù, 7

CHIAMANAVIGATORE

Con più di cent’anni di storia alle spalle, Al Mercante è un’affascinante perla della tradizione tra la zona di Cinque Vie e il Centro Storico. Il ristorante, nato ai primi del ‘900 in Piazza dei Mercanti, assorbe dal suo nuovo indirizzo in Via Cesare Cantù tutta la bellezza della Pinacoteca Ambrosiana, confrontandosi allo stesso tempo con le tendenze architettoniche contemporanee. Nel 2010, il ristorante si fregia del riconoscimento di bottega storica, un titolo che descrive magnificamente lo spirito di una cucina genuina come una volta, ma attenta all’estetica e pronta ad accogliere i gusti moderni. La qualità e la freschezza degli ingredienti sono commensali stabili alla tavola del Mercante, che cambia giornalmente il menù per offrire solo i migliori prodotti del territorio, tra gli altri il carpaccio di lingua salmistrata, i ricci di mare, la fiorentina di pezzata rossa e le acciughe del Cantabrico.

Don Lisander

Via Alessandro Manzoni, 12/A

CHIAMANAVIGATORE

Don Lisander è il signore della gastronomia milanese. Ispirato alla figura di Alessandro Manzoni (ricordato affettuosamente dai cittadini come Don Lisander), il ristorante trova la sua dimora in un’idilliaca corte alberata di Viale Manzoni, a pochi passi dal Teatro alla Scala. Meravigliosi il patio e il giardino in cui godere dei vostri pranzi estivi nel cuore di Milano, e altrettanto affascinanti le sale interne, che si vivono sospesi tra la bellezza dell’arredo e la squisitezza dei piatti. A proposito di cucina, Don Lisander offre un’ampia selezione di piatti tipici del milanese come i mondeghili con soffice di patate, il risotto al salto, la costoletta di vitello o il pescato del giorno, la cui freschezza in città è rinomata. A fine pasto, ricordatevi di lasciare spazio per la più scioglievole crema di zabaglione in città o per una sfiziosa fetta di torta tradizionale.

Al Matarel

Via Laura Solera Mantegazza, 2

CHIAMANAVIGATORE

Una bottega storica della Milano di tutti i giorni, Al Matarel è dove Elide ha servito con amore i tanti avventori che si sono accomodati (e continuano con piacere ad accomodarsi) ai suoi tavoli; alla ricerca di un sapore nostalgico, di una pietanza calda che riempia e di qualcuno con cui il vino assuma il gusto corposo della convivialità. Preparatevi a un salto indietro nel tempo, tra coloratissimi murales, schiere di bottiglie e le classiche sedie in legno da osteria ritroverete i sapori dell’infanzia o scoprirete i gusti remoti di una tradizione che non vi appartiene. Dal Matarel vi si accoglie con una carta poliglotta, dalla proposta autentica tanto quanto il dialetto in cui è scritta: tortelloni saltati al sugo di stracotto, nodino di vitello in casseruola, tortino bollente di gorgonzola e il più morbido e burroso ossobuco di Brera, il tutto innaffiato di un’informalità a dir poco preziosa.

Al Porto

Piazzale Antonio Cantore

CHIAMANAVIGATORE

Dal 1967, Al Porto occupa un posto d’onore nella storia e nel cuore della città di Milano. Situato nell’ex Castello Daziario di Porta Genova, il ristorante nasce dal desiderio di portare le prelibatezze della gastronomia versiliese in Pianura Padana, una missione che i discendenti dei due fondatori hanno coronato con successo. Iconico il look della struttura, della quale si è conservato volutamente il carattere “marinaresco”, nei tre imponenti portoni in legno finemente decorati e nella stessa maniglia dell’entrata centrale, un elegante timone dorato memore di tempi andati. Purtroppo a Milano il mare non c’è, ma Al Porto possono farvelo dimenticare, con una freschissima tavolata di prodotti ittici lavorati dalla mano esperta dello chef Emilio Mola. L’atmosfera calda, l’odore salmastro del pesce, il sapore dolce e agrumato di un plateau di ostriche, riapriranno le porte ai ricordi di meravigliose giornate di vacanza.

Arlati

Via Alberto Nota, 47

CHIAMANAVIGATORE

Arlati apre negli stessi anni in cui le prime, borghesissime 508 Balilla sfrecciavano sulle strade del centro di Milano, alla velocità del cambiamento e dell’imperversare dell’eccentrica estetica futurista. È lo spirito che si respira anche negli interni dell’osteria di Via Alberto Nota, milanese con la M maiuscola e paradossalmente così piena del mondo intero. Pareti borgogna e dipinti neoclassici, busti in ceramica e abat-jour che rischiarano la penombra della sera, e un colossale struzzo fatto di carte da gioco, il locale ha assorbito le storie e i racconti di tre generazioni di clienti affezionati restituendo loro con passione le stesse pietanze che l’hanno resa famosa. Sul menù di Arlati si legge il patè alla milanese con crostini, lo spaghettone di grano duro al pomodoro e basilico, i bocconcini di maiale con olive taggiasche e i saporitissimi formaggi locali, in breve, si legge Milano.

Bice Milano

Via Borgospesso, 12

CHIAMANAVIGATORE

Una passeggiata tra le sale del Ristorante Bice suscita la stessa ammirazione di una storia di emancipazione, perché proprio di questo si tratta, dell’avventura milanese di una donna di nome Beatrice “Bice” Mungai, classe 1901. Prima di dieci fratelli, si trasferisce nel prototipo della metropoli lombarda dalla provincia di Pistoia ed espande la sua attività in Via Borgospesso dopo il successo riscontrato nel primo locale; offre una cucina onesta, schietta, senza fronzoli, condita con la cordialità e l’affetto di chi le ha insegnato come stare ai fornelli. Le sue eredi, aiutate dallo chef Vincenzo Mazzone, propongono ad oggi una carta che affianca i sapori del nord con le essenze della Toscana, includendo anche i prodotti figli della globalizzazione: ci sono i ravioli di zucca gialla al burro e salvia, i maltagliati ai fagioli cannellini e l’avocado con palmito e scaglie di grana, ma anche tante portate di mare da gustare piacevolmente seduti nel clima signorile di Bice.

Torre di Pisa

Via Fiori Chiari, 21

CHIAMANAVIGATORE

Nel centro più vivo del quartiere dell’arte, Torre di Pisa è un avamposto della cucina mediterranea a Milano, un custode fedele delle tradizioni culinarie regionali di tutta Italia. La gastronomia toscana, come suggerisce il nome, occupa un posto speciale nel cuore di questo splendido ristorante, predilezione che si palesa sotto forma di romantici arazzi floreali e nature morte, ma anche in un afrodisiaco profumo di salsicce alla griglia. Nel 2002, Torre di Pisa viene insignito del riconoscimento di bottega storica per l’impegno nel tramandare una filosofia di cucina “che è quella di un tempo”, genuina, semplice, risultato della combinazione di ingredienti freschi e di prima scelta. Alberto Cortesi, patron del locale, riporta in vita il calore e l’umanità delle ricette contadine, ideali per una cena o un pranzo nell’intimità che si condivide, nella sua forma più pura, in famiglia.

Masuelli San Marco

Viale Umbria, 80

CHIAMANAVIGATORE

Si tiene un po’ in disparte dalla frenesia del centro città Masuelli San Marco, tipica osteria milanese che dal 1921 occupa un posticino tranquillo dalle parti di Porta Romana. La sua storia è un tutt’uno con quella del capoluogo lombardo, che nutre amorevolmente da poco più di cent’anni con i piatti che le sono valsi il titolo di bottega storica (e un’infinità di ulteriori riconoscimenti, anche a livello internazionale). Il ristorante di Max Masuelli, come un’affascinante signora milanese, sfoggia tante cose di valore: i lampadari degli anni ’30 firmati Giò Ponti, le sedie Thonet poco più antiche e le molte foto che testimoniano tre generazioni di impegno costante, ma i gioielli più inestimabili li si trova versati in eleganti piatti ricamati o dipinti a mano. La costoletta alla milanese, rigorosamente con l’osso, il risotto allo zafferano o la polenta di mais ottofile macinato a pietra, sono tutti validi candidati alle elezioni della vostra prossima dining experience preferita.

Rigolo

Via Solferino, 11

CHIAMANAVIGATORE

Un francesismo dalle sfumature gioiose e un tecnicismo che si rifà al gioco delle bocce, nel nome del Rigolo c’è tanta Italia, e c’è anche la storia di due giovanissimi che negli anni ’40 lasciarono la natia Toscana per partire alla volta di Milano. Non c’è modo migliore di vivere la metropoli se non accomodandosi ai tavoli di un ristorante che ne ha accompagnato la crescita, e Rigolo, nell’isola artistica di Brera, è quanto di più vicino a un manuale di storia contemporanea che si possa immaginare, ma con i piatti al posto delle pagine. Quattro sale: della fotografia, dei pittori, della satira e dei rigolettori, sono gli ambienti in cui si sono avvicendati nomi celebri dell’enogastronomia, dell’arte e della politica internazionale, deliziandosi con una cena o un pranzo preparato al momento dalla signora Vilma. Nell’era del bello e del visuale, il locale ha saputo coniugare i sapori autentici della tradizione con una certa spinta creativa e attenzione all’estetica, presentando al cliente una portata fresca, genuina ed elegantemente impiattata.

Il Baretto Milano

Via della Spiga, 26

CHIAMANAVIGATORE

Di solito la bottega è assimilata a un locale informale, familiare, convivialmente rumoroso, ma nella città del business c’è anche chi, a questo termine di estrazione popolare, ha voluto dare un’interpretazione un po’ più raffinata. È lui, Vincenzo, titolare del Baretto di Via della Spiga, un’elegante destinazione enogastronomica della Milano per bene. L’arredamento, un’equilibrata combinazione di trame scozzesi, legno e pelle, sprigionano un’anima British che lo rendono ideale per una cena o un pranzo di lavoro; ma aspettate di essere accompagnati nel lussureggiante giardino esterno per scoprire un meraviglioso rifugio in cui accomodarsi per un aperitivo chic con gli amici. In cucina regna lo stesso rigore che si riscontra in sala, un’attenzione scrupolosa per la qualità degli ingredienti, la linearità delle preparazioni e le combinazioni di sapori nei piatti, che non eccedono ne peccano mai in complessità. Ai tavoli del Baretto Milano, oltre che per le squisite pietanze milanesi, potete intrattenervi anche per un calice di vino o un ottimo cocktail nell’atmosfera glamour del Quadrilatero.

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