Ve ne parlerò con l’entusiasmo della vita vera. Investiamo nella scrittura gran parte del nostro tempo. Non credere genuinamente in quello che scriviamo significherebbe investire la nostra risorsa più preziosa in qualcosa che non esiste. Non potrei. Troverete recensioni su questo locale, io vi dirò quello che vi direbbe l’amico a cui chiedete il classico consiglio nello scegliere il ristorante perfetto. Sushi, Karate, Wasabi, Banzai, Kamikaze, Katana, Moshi Moshi, diciamo che un po’ di Giapponese lo mastico e non solo a tavola. Basara Milano – Sushi Pasticceria è nato Flawless.
È impeccabile sin dal mattino quando nel lusso di un po’ di lentezza ti sveglia con una colazione curata. A pranzo quando accetta di buon grado il contrasto della tua fretta con la sua atmosfera rilassata, aiutandoti a dimenticare la mattinata difficile. A cena coccolandoti in un’atmosfera intensa ma discreta. Staff amichevole. Conoscere la storia del locale potrebbe essere un ottimo strumento per entrare in sintonia con l’ambiente: il primo aprì cinque anni fa in via Tortona 12. Hiro e Danilo i proprietari: Hiro un assoluto genio del sushi, Danilo un imprenditore nel settore della logistica all’inizio un po’ a disagio tra tavoli e coperti.
La mia prima apparizione fu con Kuni (amico Giapponese, Tokyo) che chiese allo chef di sperimentare qualcosa di speciale per lui, nipponico cresciuto tra Stati Uniti ed Europa, con la passione per la reinterpretazione equilibrata tra arte culinaria orientale e occidentale. Conoscendo il mio commensale sapevo che avrebbe optato per il menù fuori carta Omakase, modo giapponese per indicare totale libertà allo chef fidandosi delle sue creazioni su misura per il cliente. Per i palati più esigenti e alla ricerca di sapori fuori dagli schemi consigliamo di scegliere questa opzione, avvisando telefonicamente il locale al momento della prenotazione. Non ve ne pentirete, Kuni ne è rimasto entusiasta!
Oggi Hiro è impegnato sul fronte Veneziano per l’apertura del locale di Piazza San Marco. Ha ben istruito i suoi sostituti che lavorano su materie prime di altissima qualità rispondendo alle aspettative di una Milano viziata. (#tip) Chiedete se c’è Hiro. Qualora non ci fosse, chiedete quando torna. Provate la sua cucina, ma lasciatelo fare. Lasciategli la possibilità di sbalordirvi. Ci ringrazierete.
Io preferisco, per intimità, il locale di via Tortona. Corso Italia nasce come Take Away, oggi ristorante a tutti gli effetti. Potrebbe essere questione di affezione la mia. Alcuni tra i miei piatti preferiti il Tataki di Salmone, La caprese di Tonno, gli Uramaki con il riccio di mare. (#tip) Per un appuntamento galante il Tataki di Salmone viene affumicato, il fumo e il salmone chiusi da un calice che poi verrà alzato di fronte al vostro ospite con un gesto d’impatto: funziona. Vi consiglio di provare il Crémant. Bollicine francesi, biodinamico. J’Adore. Lo so, Biodinamico fa moda ma io lo bevo perché è buono. Se non fosse buono universalmente, lo berrei perché mi piace.
In cucina una signora Giapponese prepara piatti della tradizione cotta, davvero buoni. (#tip) Anche i Giapponesi fanno la cotoletta. Arrivati al dolce vorrete provare la torta ai fagioli. Se siete in due vi consiglio di non perdere il tiramisù al thè Verde, credo apprezzerete di più. Se fosse una canzone, Basara sarebbe Catch&Release di Matt Simons (Depend Remix).