Esiste una parola danese difficile da tradurre in italiano: è l’arte dello hygge, che esprime benessere, un’atmosfera accogliente, intima e confortevole. Al numero 65 di via Ascanio Sforza, nel cuore del Naviglio Pavese, si nasconde una delle nuove aperture più apprezzate dell’ultimo anno e che, forse senza saperlo, fa dello hygge la sua filosofia. Si presenta sulla carta come un “ristorante dal sapore italiano”, ma Casa Matilda è molto di più.
Gli spazi – sapientemente organizzati dallo Studio Rotella – mescolano arredi vintage, piastrelle fatte a mano realizzate in Marocco, porcellane d’autore e wallpaper eclettici che cambiano in ogni stanza. Il mix è unico, così come la suddivisione del locale che ricorda il calore di una casa.
Troverete quindi l’ingresso, con l’enorme divano in pelle in stile anni settanta, che vi terrà compagnia per la colazione e l’aperitivo. Poi seguirà il soggiorno, costellato da sedie rosse e maculate, tavolini e credenze scovati nei mercatini d’antiquariato e che renderanno più colorati i vostri pranzi e le vostre cene. Poco più in là il salotto, che si anima ogni martedì sera con l’appuntamento musicale di Ipse Mixit e infine il cortile, che ospita il dehors esterno.
Il fil rouge di Casa Matilda è la cura del dettaglio: ogni occasione diventa una vera e propria esperienza sensoriale. Il padrone di casa, Filippo Tota, si dedica costantemente alla selezione di materie prime d’avanguardia, come dimostra la Grow Unit collocata all’interno del soggiorno. Un innovativo sistema di crescita indoor di micro-ortaggi, che grazie a una particolare luce LED e un sistema di irrigazione completamente automatizzato, rende possibile l’impiego di prodotti naturali di prima qualità e che conferiscono ai piatti un sapore unico.
Le creazioni dello chef cambiano ogni mese, si adattano alle stagioni ed esaltano la genuinità degli accostamenti proposti: dal salmone marinato con crema di patate viola, maionese al lime e pesto di basilico, alla pappa al pomodoro con crema di bufala DOP. Imperdibili il risotto con zafferano, stracciatella e carpaccio di tartufo nero e la cotoletta alla milanese, che in questa particolare versione è servita a cubetti, un chiaro omaggio allo chef Gualtiero Marchesi. Completano il menù i dolci, che celebrano la tradizione italiana: su tutti primeggiano il cannolo siciliano e il babà napoletano.
Definirlo solo un buon ristorante sarebbe troppo semplice: Casa Matilda si conferma come un connubio di genuinità e benessere, che unisce il calore domestico alla qualità degli ingredienti. Entrate, lasciatevi rapire da una delle creazioni dello chef e sentitevi a casa.