All’Erba Brusca non ci si capita per caso. É un ristorante con orto in fondo al Naviglio Pavese, giù verso quella periferia che ai più risulta sconosciuta, scomoda da raggiungere e lontana da tutto… ma che per me è invece “casa”. E lo sarà anche per voi, una volta provato! Siamo alle spalle di Assago, in fondo alla città di Milano, sul lato destro di quel Naviglio che porta a Pavia. Il classico posto che ti porta a esclamare “non sembra proprio di essere a Milano!”.
Erba Brusca, fratello del più centrale ristorante Ratanà (stessi titolari, stessi architetti che ne hanno studiato gli arredi, stessi fornitori) sorge nel 2011 dove un tempo esisteva la mitica Osteria del Tubetto. La titolare ha deciso di ritirarsi e lasciare a questi talentuosi giovani le redini dei giochi. In cucina c’è Alice Delcourt, una bellissima e dolcissima “cheffa” anglo-franco-americana, già all’opera in passato in cucine milanesi come il ristorante Alice e Il Liberty. In sala il suo compagno di vita e di avventura: Danilo, già socio del Ratanà, che cura la carta dei vini, ricercata e natural-oriented. E, nota non da poco, è appassionato di musica! Il sottofondo musicale qui è per me uno dei migliori in città.
Il ristorante ti accoglie presentandoti una bellissima libreria di legno, piena di bottiglie di vino. Colori tenui, pastello, tanto legno e verde, in varie tonalità. E infine il rosso. I colori della natura se ci pensiamo. Due le verande, una più piccolina sulla sinistra del locale, e una più grande, veramente bellissima, che si affaccia sull’orto-giardino che si trova sul retro. Orto dove cresce ovviamente l’acetosella (erba brusca, appunto) e tante altre piante aromatiche unitamente ad alcune verdure. É il caso di definirlo un orto a “CentimetroZERO“. Sedie a sdraio rosse, un paio di panchine di legno arredano e completano questo piccolo angolo bucolico.
Noi, in questo mondo magico, non vediamo l’ora di farci trasportare… attraverso i suoi piatti. Dimensioni sempre nuove, dove gli accostamenti tra i sapori sono spesso azzardati. Ho adorato tutte le sue versioni del Cous Cous (ndr Alice è stata più volte campionessa del Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo, in Sicilia). Un must gli spaghetti con vongole, tartufo ed erba brusca, così come tutte le varianti della “tarte tatin salata”. Deliziose le creme di verdure in inverno. Ottimo il brunch del week-end, con menù a “la carte” e uova alla Benedict tra le migliori a Milano!
Che sia per una cenetta intima, o per una rimpatriata tra amici, questo è senza dubbio uno dei miei posti del cuore. Semplice. Schietto. Originale. Fresco. Un posto di confine, con una cucina che non conosce confini geografici. Mangi e ti diverti, all’Erba brusca. Bevi e ti emozioni, all’Erba Brusca. Esci e ti innamori, dell’Erba Brusca.